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Gli Anelli del Potere 2: nel segno di Sauron. La recensione dei primi episodi

La Seconda Era della Terra di Mezzo è giunta ad una svolta: ecco cosa aspettarsi da questa nuova stagione dello show Prime Video

Gli Anelli del Potere 2: nel segno di Sauron. La recensione dei primi episodi

La Seconda Era della Terra di Mezzo è giunta ad una svolta: ecco cosa aspettarsi da questa nuova stagione dello show Prime Video

un primo piano di Charlie Vickers in Gli Anelli del Potere 2

A partire dal 29 agosto sono disponibili in esclusiva su Prime Video i primi tre episodi della tanto a lungo attesa seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, l’ambiziosa serie, ambientata nella Seconda Era dell’universo fantastico nato dalla penna di J.R.R. Tolkien, che ha visto la forgiatura dei mitici anelli.

La prima stagione si era presa tutto il tempo necessario per disporre le pedine del racconto, presentandoci i vari personaggi e i relativi popoli che saranno chiamati a forgiare il destino della Terra di Mezzo. Nel climax del season finale abbiamo visto l’ambiguo Halbrand, interpretato da un formidabile Charlie Vickers, gettare la maschera e rivelarsi come Sauron, il grande nemico dei popoli liberi, deciso più che mai ad apporre il suo dominio sulla Terra di Mezzo. Con le sue abilità manipolatorie riesce a far vacillare l’inquieta Galadriel e a convincere Celebrimbor della necessità di forgiare quelli che saranno i tre anelli degli Elfi, ovvero Narya, Nenya e Vilya, evento che segnerà la strada del prosieguo della serie.

I primi episodi di questa seconda stagione regalano un interessante approfondimento su alcuni personaggi, portando inoltre in scena molte facce nuove, alcune delle quali particolarmente attese dai fan. Gli showrunner J.D. Payne e Patrick McKay sembrano aver preso le misure con lo sviluppo narrativo che procede con passo meno incerto rispetto alla prima stagione. Una svolta che giova inoltre all’atmosfera generale della serie, che sfiora atmosfere più mature anche grazie alle sfide che attendono i protagonisti.

La vera star di questo inizio di seconda stagione è senza dubbio Sauron. Il villain ora emerge in tutta la sua affascinante complessità e si afferma come uno dei maggiori punti di forza della serie, anche grazie alla performance di Charlie Vickers, il quale restituisce appieno tutta l’imprevedibilità e l’ambiguità del personaggio. Parallelamente, prosegue il suo percorso la Galadriel di Morfydd Clark, chiamata a confrontarsi non solo con le scomode dinamiche del potere ma anche con un sempre più acceso conflitto interiore, acuito sua volta dalle velenose lusinghe di Sauron. Una sfida simile a quella che dovrà affrontare il giovane Elrond, interpretato da Robert Aramayo, apparso ora più vulnerabile.

Oltre alle vicende che riguardano più da vicino gli Elfi, trovano grande spazio anche le altre storyline della serie, tra le quali spiccano il viaggio dello Straniero in compagnia della pelopiede Nori Brandyfoot e la crescente tensione tra le stanze del potere di Númenor, che vedono il consigliere Pharazôn sempre più contrapposto alla regina Míriel, la quale si ritrova a gestire pressioni politiche sempre più esasperanti. Menzione anche per l’arco di Durin IV, il volitivo principe nano sempre più insofferente verso i complessi meccanismi del potere e del fine politico.

Questi emergono come uno dei temi portanti della seconda stagione, tra personaggi che puntano ad acquisire il potere, altri che cercano di resistervi, e altri ancora che cercano di scoprire la natura del potere che si cela dentro di essi. Si tratta di un tema che fa proseguire i nuovi episodi sugli stessi solchi epici visti nella prima stagione, e che inizia a mettere in scena le conseguenze dirette delle azioni compiute dai personaggi nella stagione d’esordio.

L’apparato visivo si conferma straordinariamente ambizioso e ispirato, a testimonianza delle ingenti risorse artistiche e tecniche riversate nella produzione. Uno sforzo che permette al mondo di Arda di raggiungere un nuovo livello di complessità, che promette di allargarsi col prosieguo della serie. La stessa cura è stata inoltre riposta nella colonna sonora firmata da Bear McCreary: un lavoro pregevole, che regala la giusta chiave emotiva ad ogni sequenza e che trasporta lo spettatore anima e corpo nella Terra di Mezzo.

Insomma, la seconda stagione de Gli Anelli del Potere promette di essere uno snodo fondamentale nel prosieguo della serie, che, ricordiamo, è stata concepita per concludere il suo percorso narrativo nell’arco di cinque stagioni. Ancora più della stagione d’esordio, lo show sarà chiamato a legare il dialogo tra il materiale d’origine e la necessità degli autori di muoversi negli spazi narrativi mai approfonditi dal Professore. Obiettivo tutt’altro che semplice, tuttavia le premesse sembrano essere decisamente promettenti.

Cosa ne pensate dei primi tre episodi della seconda stagione? Fatecelo sapere nei commenti!

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Foto: MovieStillsDB

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