Il 19 settembre torna nelle sale cinematografiche italiane la super famiglia Disney Pixar nel nuovo film d’animazione Gli Incredibili 2 (qui potete leggere la nostra recensione in anteprima), dedicato alla “normale” famiglia di supereroi. Nel sequel, ancora diretto da Brad Bird dopo il successo del 2004, Helen Parr viene scelta per condurre una campagna a favore del ritorno in campo dei supereroi dopo la loro messa al bando per illegalità, mentre suo marito Bob si ritrova a dover gestire la quotidianità domestica dei figli Violetta, Flash e del neonato Jack-Jack, prossimo alla piena acquisizione dei suoi poteri, sebbene sia ancora in fasce: tanti temi molto attuali, dunque, all’orizzonte, a cominciare dalla ridefinizione dei ruoli di maschile e femminile.
Per l’occasione, con un paio di mesi d’anticipo rispetto all’uscita del film nei cinema italiani, abbiamo incontrato in conferenza stampa a Roma, moderata dal critico cinematografico Francesco Alò, quattro dei talenti che la Disney ha chiamato a raccolta per doppiare la versione nostrana del film, che ha già incassato 781 milioni di dollari nel mondo, superando precocemente gli incassi del primo film: Orso Maria Guerrini, attore italiano noto per essere stato volto e testimonial della Birra Moretti; l’artista e cantante francese naturalizzata italiana Amanda Lear; la schermitrice veneziana Bebe Vio e il giornalista e conduttore televisivo romano Tiberio Timperi.
Vi riportiamo di seguito i punti salienti e i temi su cui si sono soffermati, ricordandovi anche che Gli Incredibili 2 sarà tra i film chiave della 48esima edizione del Giffoni 2018, in programma a Giffoni Valle Piana dal 20 al 28 luglio.
AMANDA LEAR
Edna Mode
Il personaggio di Edna, la stilista che io doppio, è un personaggio secondario, ma è importante perché è lei che fa il look ai supereroi. È ispirato alle signore prepotenti della moda come Anna Wintour, che sanno tutto meglio di tutti, è molto divertente e dà del «darling!» a tutti come si fa nel mondo della moda. Non mi aspettavo che Gli Incredibili la riproponessero nel sequel 14 anni dopo, ma ormai è un personaggio di culto. Quando me l’hanno proposto mi hanno fatto vedere la foto e l’ho trovata bruttissima, ma poi il divertimento nel doppiarla è stata enorme. Spero non aspetteranno 14 anni per fare il terzo!
Il doppiaggio
La cosa frustrante del doppiaggio è che sei tutto da solo, dici unicamente le tue battute, non vedi nemmeno il film. Si tratta di un lavoro molto difficile ma anche stimolante. Un mestiere stupendo, anche perché non c’è bisogno di truccarsi!
Disney e Dalì
Salvador Dalì aveva lavorato con Disney per un cartone animato, Destino, mi raccontava molti aneddoti del loro incontro. Ma il personaggio che avrei amato di più fare è la strega cattiva di Biancaneve: fateci caso, nei film della Disney i cattivi sono sempre quelli vestiti meglio!
BEBE VIO
Voyd
Per me doppiare Voyd, la mia supereroina, è stata la prima esperienza artistica, non ho mai fatto niente del genere, al di fuori di una mia voce prestata per una pubblicità in cui però la protagonista ero io. Il mio personaggio è una mezza matta, un po’ sfigata. Di solito parlo velocissimo e me lo fanno notare sempre, mentre in questo film dato che anche il mio personaggio lo fa ero autorizzata a farlo! Quando vedo una persona che adoro le vado vicino e gli faccio: oddio, ma sei tu veramente! Qui ho dovuto fare la stessa cosa, solo che anziché farlo con Roger Federer l’ho fatto con Elastigirl! La parte più difficile, invece, è stata quella dell’arrabbiatura, perché quando mi arrabbio personalmente tendo a stare zitta. Il film riprende a meraviglia il fattore squadra, sarà perché vengo dallo sport e sono un’atleta, ma per me ogni gruppo di persone che si riunisce diventa una squadra.
La tecnologia e la schiavitù dai social
Io sono abbastanza fatta di tecnologia avendo mille protesi, ogni volta che mi mettono una mano o un piede nuovo posso fare molte cose in più! Nella vita vera faccio il grafico e vivo davanti al computer, vivo anche con l’i-Pad e ho sempre smartphone, computer e cuffie fisse addosso. Conosco i lati positivi e negativi di questa sovraesposizione, avendo tanti giovani che mi seguono la cosa che cerco di far passare è che attraverso i social si possono fare molte cose positive, come far conoscere lo sport paralimpico, che altrimenti si conoscerebbe molto meno, sostenere una Onlus, mentre starci troppo sopra può farti pensare che il mondo vero sia quello e non quello di fuori. I personaggi del film ipnotizzati dagli schermi e un cattivo di nome ipnotizzaschermi dicono molto della dipendenza dai social di oggi.
ORSO MARIA GUERRINI
Dicker e Bogart
Il mio personaggio, l’agente Dicker, ricorda un po’ Humphrey Bogart e allora ho provato a ricordare Paolo Ferrari quando lo doppiava, con questa voce un po’ rauca. Spero che funzioni.
Il futuro della recitazione
Da attore a fine carriera sono preoccupato per i giovani, dato che ormai sempre più spesso gli attori vengono sostituiti da dei fac-simili.
La modernità
So fare un bonifico online ma non so fare un vaglia, fortunatamente mi sono adeguato alla generazione successiva alla mia! Mi ritiro però quando mi chiedono su Internet delle informazioni che non ritengo funzionali allo scopo per accedere a dei portali o sottoscrivere qualcosa. Una volta ricordavo tutti i numeri di telefono a memoria, oggi c’è la memoria digitale delle password ed è un ottimo allenamento per la vecchiaia.
TIBERIO TIMPERI
L’amore per il primo film
Io sono molto legato a Gli Incredibili, è stato il primo film che ho visto insieme con mio figlio e l’idea di essere presente nel sequel mi riempie d’orgoglio, mi fa fare la ruota del pavone davanti ai miei figli! Massimiliano Manfredi, il direttore del doppiaggio (nonché voce italiana di Saetta McQueen per la Pixar, ndr), è riuscito a tirare fuori il meno peggio di me. In un momento del film i figli degli Incredibili guardano i cartoni animati con cui sono cresciuto io ed è imbarazzante vedere due epoche così a confronto. Per me è stata una splendida esperienza e spero si ripeta.
Realtà e fantasia
Da fumettaro sono cresciuto a Pane e Topolino e Pane e Tex. Le storie in quel caso, come quelle di zio Paperone, erano più di fantasia, oggi invece sono più calate nella realtà e c’è la possibilità di doppie e triple letture. Se si va a vedere un film in famiglia ognuno prende quello che vuole dal messaggio ed è un momento di coesione e condivisione confrontarsi quando si esce dalla sala.
I pericoli della tecnologia
Se la tecnologia è al servizio nostro mi sta bene, altrimenti meno. Ho qualche difficoltà ad accettare le automobili parlanti di cui si parla oggi, per esempio. La tecnologia sta invadendo sempre di più le nostre vite e se crea dipendenza e assuefazione, può essere un problema: di fatto abbiamo dato in pasto la nostra vita a un signore (Mark Zuckerberg, creatore di Facebook, ndr) che sa tutto di noi, ma noi niente di lui. A me la febbre da social non fa impazzire, anche se sono nato analogico e morirò digitale.
Un film d’animazione dietro l’altro
Oggi vedo delle cose di una qualità tale che non potevo immaginare se penso a quando andavo al cinema io, quando i film d’animazione uscivano ogni morte di papa e lo spazio temporale tra Biancaneve e Bianca e Bernie era biblico.
Alla fine della conferenza, ogni attore ha risposto alla domanda, molto abituale in occasioni di questo tipo, sul superpotere che vorrebbe possedere più di ogni altro nella vita reale. Amanda risponde con la consueta classe e ironia: «Già camminare sui tacchi a spillo lo è! Mi piacerebbe essere invisibile, non dovrei vestirmi e truccarmi e potrei spiare il mio ragazzo…».
Il mitico Orso Maria Guerrini, con la serafica e impassibile simpatia che lo contraddistingue e il vocione cavernoso da grande attore teatrale di posa qual è, dichiara di non averne bisogno in alcun modo, mentre Timperi sostiene che vorrebbe volare per evitare le buche che scandiscono le strade di Roma, famigerate per chiunque abiti nella Capitale. Bebe, infine, desirerebbe dormire 10 minuti e far sì che le bastassero come se avesse dormito dieci ore perché, per una stakanovista iperattiva come lei, dormire è la più grande perdita di tempo immaginabile (anche se probabilmente non la pensa così Bob nel sequel, ridotto a uno straccio insonne per le fatiche da papà senza sonno, al seguito dei superpoteri incontenibili del piccolo Jack-Jack).
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