LA SERATA
Voto 9 a De Niro e DiCaprio che premiano Scorsese. Robert che dice: «Se non ci fossi stato tu, io non sarei qui», Leonardo che aggiunge: «Tra mille anni, quando si parlerà di cinema, un nome solo svetterà sopra tutti: il tuo, Martin». Scorsese che li guarda con gli occhi lucidi. Metti tre grandissimi nella stessa inquadratura, e verrà fuori un capolavoro.
Voto 8 ai “Ragazzi della Pixar”. La rivincita dei nerd è compiuta. I giovani registi e produttori di Up esultano al meritatissimo Globe per il Miglior film d’animazione con l’entusiasmo dei ragazzini. Dietro, però, c’è il Genio. Assoluto.
Voto 8 alla moglie di James Cameron. Premessa: la favorita per il Globe di Miglior regista era Kathryn Bigelow per The Hurt Locker. La Bigelow è anche l’ex moglie di James Cameron. Quando quest’ultimo ha ritirato il premio (alla fine vinto da lui per Avatar) ha detto che l’avrebbe meritato Kathryn. Di fronte a questo “tubare” tra ex, la moglie di Cameron assisteva senza fare un plissé. Grande classe.
Voto 7 al conduttore Ricky Gervais. In Italia lo conosciamo soprattutto per The Office, oltreoceano questo attore inglese fa anche filmetti indipendenti che piacciono ai critici (e a cui lui nel corso della serata faceva, ironicamente, pubblicità non troppo occulta). Il “maestro di cerimonie” è un’altra cosa, ma Ricky sa come tenere il ritmo. E bere birra per sciacquarsi la bocca è un vero colpo di genio.
Voto 6 ai presentatori. Tutte le star chiamate ad annunciare i premi mettono poco ritmo e voglia in quello che fanno (su tutte Jennifer Aniston, annoiatissima). Fortuna che arriva il gran finale con Julia Roberts, che annuncia la vittoria di Avatar dopo aver detto: «Ero vicina a Paul McCartney: non ho mai ricevuto così tanti sms nella mia vita!». Ma lei, si sa, merita un 10 d’ufficio.
Voto 4 alla scaletta della serata. Organizzata male, con poco ritmo, come sempre ultra-farcita di pubblicità. Certo, rispetto alle premiazioni di casa nostra, non c’è storia…
Non classificato: la reazione alla vittoria di Avatar. A dispetto dei miliardi che sta macinando in tutto il mondo, alle stellette di molti critici, agli entusiasmi del pubblico, nella sala del Beverly Hilton Hotel non c’è stata l’ovazione che spetta a un trionfo del genere. C’è da indagare…
I DISCORSI
Voto 9 a Meryl Streep. L’attrice più brava del mondo risolleva con un colpo d’ala una serata generalmente noiosissima. Ricorda la mamma, si commuove, si riconferma la più grande del cinema (o di tutti i tempi?). Nel discorso, va ben oltre il tempo concesso dalla diretta, ma chi se la sente di fermarla?
Voto 8 a Robert Downey Jr. Un po’ esagitato, d’accordo, ma la “coolness” del divo del momento (anche secondo i lettori di Bestmovie.it) è indiscutibile. “Solo” un 8 perché i ringraziamenti alla moglie che l’ha “salvato” dalla fase buia di dieci anni fa hanno un po’ stomacato.
Voto 7 a Jeff Bridges. L’ex “drugo”, ripulito e in grandissima forma, si prende una meritata rivincita e prenota il suo primo Oscar con Crazy Heart. Tra occhi al cielo per ringraziare il padre e uscite da “bad guy” («I love showbusiness so damn much!»).
Voto 6 a Sandra Bullock. Di fronte alla Hollywood più blasé, la reginetta delle commedie “stupidine” fa pesare il suo status di super-produttrice (e i milioni incassati dal da noi inedito The Blind Side). Ed “esordisce” tra le grandi attrici drammatiche. Un po’ di simpatia in più però non avrebbe guastato.
Voto 4 a Christoph Waltz. La rivelazione dell’anno (vedi Bastardi senza gloria) non porta la classe che ci si aspetta da parte di questo gentiluomo della Vecchia Europa. Il suo è una lunga e stucchevole leccata di piedi a Tarantino, che – come suo solito – gongola in platea.
IL RED CARPET
Voto 10 alla pioggia. Era uno di quei due giorni dell’anno in cui a L.A. fa brutto tempo. Ma la passerella sotto l’acqua ha il suo fascino. E, soprattutto, da come una star tiene (o si fa tenere) l’ombrello si capiscono molte cose…
Voto 9 a Cameron Diaz. In rosso lungo di Alexander McQueen, è la più raggiante della serata. Del resto, non avendo nessuna nomination in ballo, doveva pur trovare il modo di farsi notare.
Voto 8 a George Clooney ed Elisabetta Canalis. L’effetto “coppia dell’anno” sarà studiato (lui che le accarezza i capelli, lei che non lo molla un attimo), ma sono bellissimi, non ce n’è. E, biascicando qualche parola in inglese, Elisabetta desta molta curiosità. Vuoi dire che dureranno davvero…?
Voto 6 a Mariah Carey. Arrivata per promuovere il film-caso Precious (in cui ha una piccola parte), la diva pop è così inguardabile – vestito effetto “salama da sugo”, seno in vista, capelli tirati a lucido – da risultare enormemente simpatica. E la sua onestà nel mostrarsi sempre “over the top” mette di buonumore.
Voto 5 a Mickey Rourke. Appena un po’ più in forma fisicamente, ma aria ben diversa rispetto all’expolit di The Wrestler. E vederlo accompagnato a una modella russa che lui chiama “fidanzata” è davvero una tristezza.
Voto 3 al cast di Nine. Ormai, come li mandi in giro, sembra il Circo Orfei in torunée. Penélope Cruz, con vestito (di Armani) e acconciatura da “sciura”, sfila da sola reggendo malamente l’ombrello (ma perché Javier la manda sola?); Sophia Loren esagera con trucco-e-parrucco; Fergie in violetto fa spavento, e con lei Kate Hudson in bianco pieno di volant; Nicole Kidman è vestita con una specie di sottoveste da camera. Si salva solo Marion Cotillard (voto 8). Daniel Day-Lewis, con capello corto e solito orrido anello all’orecchio, sopporta tutto con l’aria “Ma che ci faccio qui?”.