Presentato in concorso a Cannes, con quattro Efa (European Film Awards) all’attivo e una nomination ai Bafta (gli Oscar inglesi), La grande bellezza di Paolo Sorrentino ha coronato la sua cavalcata vincente con il Golden Globe al miglior film straniero conquistato ieri notte. L’avventura umana di Jep Gambardella (Toni Servillo) sta conquistando, con le dovute proporzioni da film d’essai, un po’ tutti i mercati internazionali, ottenendo anche buoni risultati ai botteghini di tutto il mondo. Un successo che ci inorgoglisce e in occasione del quale, anche a servizio di coloro che non hanno ancora visto il film, riproponiamo la nostra recensione.
Eccone un estratto:
«Roma, colle Gianicolo, mezzogiorno: il cannone spara il suo colpo a salve sotto la statua di Garibaldi (“Roma o morte”), un coro gregoriano canta sul davanzale della Fontana dell’acqua Paola, che qualcuno usa per rinfrescarsi. Un turista giapponese fotografa l’orizzonte della città dalla terrazza panoramica, fin quando cada a terra privo di sensi (colpo di sole? sindrome di Stendhal?). Poi, stacco: sul tetto di un appartamento con vista sul Colosseo, sotto il neon di una spaventosa insegna Martini, va in scena la festa per i 65 anni di Jep Gambardella (Tony Servillo): ci sono (letteralmente) nani e ballerine in quantità, imprenditori e politici, attricette e sedicenti intellettuali marxiste, più un commediografo fallito (Carlo Verdone) e una ex soubrette “in totale disfacimento psico-fisico” (la resuscitata Serena Grandi, nella performance più masochistica del secolo)…».
Ed ecco anche un estratto dall’intervista di Best Movie a Sorrentino al Festival di Cannes 2013:
«Indossa un bel completo blu marinaro con doppio petto Sorrentino e ha i soliti capelli scomposti e quel sorriso sghembo da cui trapela tutta la sua ironia napoletana. Ed è proprio da questo aspetto caratteriale che partiamo con la nostra intervista senza rete al nostro autore più amato e rispettato in casa e all’estero, come dimostrano le recensioni internazionali positive del film, che vede protagonista l’immancabile Toni Servillo, ma anche un cast molto corale che ha coinvolto Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Giorgio Pasotti e tantissimi altri esponenti del nostro cinema.
Best Movie: Quanto c’è dell’ironia napoletana nel film?
Paolo Sorrentino: «Ovviamente La grande bellezza è un sentito omaggio all’ironia partenopea e forse ne sono talmente condizionato da utilizzarla inconsciamente senza rendermene più neanche conto. Il personaggio di Toni, Jep, corrisponde a una tipologia di napoletano che sia io che lui conosciamo molto bene: meravigliose figure in via d’estinzione per motivi anagrafici, che sanno conciliare in modo amabile la passione per il superficiale e il profondo, senza essere snob. Jep può frequentare indifferentemente la starlette televisiva, ma nella conversazione lasciar cadere di aver frequentato Moravia…».
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