«Milioni di persone oggi hanno marciato a Parigi. C’erano cristiani, ebrei, musulmani e molti capi di stato da ogni parte del mondo. E non erano lì per protestare, ma per sostenere l’idea che non cammineremo nella paura. Je suis Charlie»: così George Clooney ha concluso il suo discorso di ringraziamento dopo aver ricevuto il premio speciale “Cecil B. DeMille” per il suo impegno umanitario alla 72ma edizione dei Golden Globes.
Clooney ha spiegato alla platea che essere in quella stanza significa essere in cima al mondo e che ovviamente quattro su cinque nominati da lì a poco avrebbero perso e quindi sarebbero stati dei “loser”, ma l’attore ha ricordato anche loro che essere lì significa essere i migliori e pertanto non dei perdenti. Ci ha poi tenuto a ricordare i colleghi scomparsi quest’anno: Lauren Bacall e Robin Williams. Del quale ha citato le celebri parole da L’attimo fuggente: «Carpe diem, cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita».
L’attore si è poi rivolto alla sua compagna, sposata di recente «Amal, qualunque alchimia ci abbia fatto incontrare, non potrei essere più orgoglioso di essere tuo marito», ha detto l’attore e regista mentre la moglie lo guardava commossa (la coppia si è sposata a Venezia lo scorso settembre).
Sicuramente, il discorso più bello il suo, e anche il più coraggioso. Molte altre star sono state molto più caute riguardo ai fatti di questi giorni e la stessa stampa americana si è ben guardata dal ripubblicare le vignette di Charlie Hebdo, per cui quelle parole, dette da un attore di razza come lui, hanno un peso specifico notevole.
Guarda il video del discorso di ringraziamento di George Clooney:
http://youtu.be/7QEFV0YQwnA
George e Amal Clooney, Helen Mirren, Kathy Bates e Diane Kruger e altri attori, hanno indossato spille con la scritta “Je suis Charlie”. Lo stesso presidente dell’Associazione della stampa estera di Hollywood, Theo Kingma, ha ricordato le minacce alla libertà di espressione «prima con la Corea del Nord e poi con gli estremisti, ma noi non cederemo», ha detto, ricevendo una standing ovation. Altre star sono state più prudenti, stessa linea seguita dalla stampa Usa che ha deciso, tra molte polemiche, a differenza dei colleghi europei, di non ripubblicare le vignette di Charlie Hebdo.
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