Golden Globes 2024: Oppenheimer stravince la sfida con Barbie. Ecco tutti i vincitori dell'81esima edizione
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Golden Globes 2024: Oppenheimer stravince la sfida con Barbie. Ecco tutti i vincitori dell’81esima edizione

Il film di Christopher Nolan ha ottenuto 5 statuette, dominando i premi per il cinema. Tra le serie tv svetta l'acclamata Succession

Golden Globes 2024: Oppenheimer stravince la sfida con Barbie. Ecco tutti i vincitori dell’81esima edizione

Il film di Christopher Nolan ha ottenuto 5 statuette, dominando i premi per il cinema. Tra le serie tv svetta l'acclamata Succession

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Sul palco del Beverly Hilton Hotel di Los Angeles sono stati assegnati i Golden Globes 2024. Si è così consumata dunque l’81esima edizione del premio, storicamente considerato un “anticipatore” degli Oscar ma negli ultimi anni travolto dagli scandali, funestato dalle accuse di mancata inclusività e e alle prese con un cospicuo rebranding dopo l’acquisizione da parte della Dick Clark Productions (Dpc) e della Eldridge Corporation di Todd Boehly. Lo show, andato in onda sulla CBS e su Paramount+, è stato condotto dal comico Jo Koy ed è apparso più pimpante e stringato del solito nei ritmi televisivi e nell’alternarsi di premiazioni e discorsi di ringraziamento.

Miglior film drammatico si è laureato Oppenheimer, che ha stravinto la sfida del “Barbenheimer” con Barbie ottenendo anche il premio al miglior regista, andato a Christopher Nolan (che ha battuto la concorrenza di Greta Gerwig, candidata per Barbie), mentre Emma Stone è la miglior attrice in un film commedia o musicale per Povere creature («Penso sia una rom-com, il mio personaggio Bella, è innamorata della vita stessa», ha detto la star ritirando il premio) e Lily Gladstone ha trionfato come interprete in un film drammatico per Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese. 

Anatomia di una caduta ha vinto il Golden Globe miglior film in lingua non inglese, nella stessa categoria in cui era in corsa anche Matteo Garrone con Io Capitano (il film, dopo il Leone d’argento a Venezia e il percorso nelle sale italiane, è già uscito in Francia, arriverà dal 23 gennaio nelle sale americane ed è ancora in corsa per la nomination agli Oscar). Il film di Justine Triet, frontrunner anche agli Oscar per le categorie principali, si è aggiudicato anche la sceneggiatura, scritta dalla cineasta con il compagno Arthur Harari.

Tra gli attori drammatici trionfa Cillian Murphy, per il ruolo di padre della bomba atomica Robert J. Oppenheimer nel film di Nolan, che ottiene anche il Golden Globe alla miglior colonna sonora, tributato a Ludwig Göransson (Oppenheimer partiva da 8 nomination, contro le 9 di Barbie, e ha ottenuto un totale di cinque Golden Globes).

Barbie, che potrà rifarsi di gran carriera agli Oscar, porta a casa solo due Golden Globes grazie a Billie Eilish per la canzone What Was I Made For?, scritta dall’artista con il fratello Finneas O’Connell, e al nuovo riconoscimento destinato ai film coi maggiori incassi, che includeva i titoli con introiti da almeno 150 milioni di dollari, di cui 100 sul suolo americano. Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki ha vinto come miglior film d’animazione, mentre Ricky Gervais si è portato a casa il primo Golden Globe destinato agli stand up comedian per il suo show Armageddon (l’altra novità di quest’annata, che ha previsto anche l’allargamento della rosa dei nominati per categoria a 6 contendenti).

Jeremy Allen White, interprete dello chef Carmen “Carmy” Berzatto, è stato premiato come miglior attore per l’acclamata serie tv The Bear, mentre Da’Vine Joy Randolph e Robert Downey Jr. si sono laureati migliori attori non protagonisti per The Holdovers – Lezioni di vita, che ha visto premiato anche il suo protagonista Paul Giamatti, e lo stesso Oppneheimer, in cui l’interprete di Tony Stark/Iron Man nel MCU ha vestito i panni di Lewis Strauss, direttore Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti d’America.

Di seguito l’elenco completo dei Golden Globes assegnati nella notte e votati, lo ricordiamo, dai membri della Hfpa (Hollywood Foreign Press Association, ovvero i giornalisti della stampa estera di Hollywood, affiliati a testate europee e non americane ma residenti negli Stati Uniti). 


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