Da Gomorra a Pinocchio: Matteo Garrone, tra realismo documentaristico e favole horror
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Da Gomorra a Pinocchio: Matteo Garrone, tra realismo documentaristico e favole horror

Da Gomorra a Pinocchio: Matteo Garrone, tra realismo documentaristico e favole horror

In questi giorni Matteo Garrone è totalmente immerso nei preparativi per il suo prossimo progetto, ovvero Pinocchio, di cui al momento sappiamo solo che Toni Servillo sarà Geppetto. È interessante osservare l’evoluzione di questo ancora giovane autore italiano, che dal realismo quasi documentaristico ma spesso venato di surrealismo è passato al fantasy-horror con Il racconto dei racconti.

Il cinema di Matteo Garrone è nato all’insegna di una tendenza forte al documentarismo, con una spiccata attenzione al punto di vista sociale, come ad esempio il film episodi Terra di mezzo e il successivo Ospiti, entrambi incentrati sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione.

Dopo Ospiti il regista gira Estate Romana, confermando la sua attitudine a mixare fiction e documentario così come accade nel successivo L’imbalsamatore, tappa importante nella carriera di Garrone, perché delinea una delle tematiche da lì in poi sempre molto presente nel suo cinema, quello dell’ossesione, dell’idea fissa che consuma i suoi protagonisti, come avverrà successivamente con Primo amore.

Con Gomorra (premiato a Cannes e vero e proprio punto d’arrivo nel percorso cinematografico di Garrone, che potete trovare su Infinity) il realismo si estremizza: adattamento del best seller-inchiesta di Saviano mescola ancora più rigorosamente documentario e fiction.

Dopo il successo di Gomorra Garrone riconferma l profondità della sua poetica con Reality. Anche questo al pari del film sulla camorra è uno studio antropologico, ma ironico – che quasi sfiora il grottesco -, e amaro. Lo sguardo di Garrone è diventato meno indulgente con la realtà rappresentata. La realtà appare sempre più assurda, un mondo kitsch, pacchiano e chiassoso dove la violenza non è esplicita e brutale come in Gomorra ma sottile e forse anche più invasiva e insidiosa, perché corrode il protagonista a livello interiore e mentale.

Peppino, il tassidermista nano de L’imbalsamatore, era tormentato dall’ossessione per il bellissimo Valerio.  Vittorio, protagonista di Primo Amore, è fissato con la magrezza come ideale di bellezza femminile e a causa di questa sua fissa rende la sua compagna anoressica. Luciano, il pescivendolo napoletano di Reality (che sbarcherà su Infinity il 20 dicembre), vuole a ogni costo partecipare a Il Grande Fratello, e finisce per cadere in una sorta di allucinazione paranoide.

Questa sua passione per i personaggi borderline raggiunge il suo apice nella trasposizione su grande schermo de Il racconto dei racconti di Giambattista Basile, favole horror dove ogni personaggio ha una sua personale ossessione che lo porterà alla rovina. Ecco perché ci spettiamo che raccolga gli aspetti più foschi e cupi della lezione di Comencini per offrirci il Pinocchio più originale e inquietante mai rappresentato al cinema finora.

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