Grazie a questo questo film d’animazione ormai dimenticato abbiamo avuto tutti i successi Pixar
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Grazie a questo questo film d’animazione ormai dimenticato abbiamo avuto tutti i successi Pixar

Un sottovalutatissimo e poco conosciuto cult ha influenzato in maniera sorprendente gran parte del cinema d'animazione degli ultimi trent'anni

Grazie a questo questo film d’animazione ormai dimenticato abbiamo avuto tutti i successi Pixar

Un sottovalutatissimo e poco conosciuto cult ha influenzato in maniera sorprendente gran parte del cinema d'animazione degli ultimi trent'anni

un frame del film Le avventure del piccolo tostapane

Otto anni prima che la Pixar portasse in vita oggetti inanimati con il leggendario Toy Story arrivato nel 1995, fece il suo ingresso in scena un film d’animazione troppo spesso dimenticato, senza il quale il mondo dell’animazione per come oggi lo conosciamo sarebbe radicalmente diverso.

Stiamo parlando di Le avventure del piccolo tostapane, film animato del 1987 incentrato sulle avventure di cinque elettrodomestici che si lanciano in un’emozionante avventura per ritrovare il loro proprietario. Basato sul racconto del 1980 Il bravo piccolo tostapane. Una favola per elettrodomestici, di Thomas M. Disch, il film ha posto le basi per i moderni capolavori targati Pixar, veicolando tematiche universali e mature in un prodotto destinato a tutta la famiglia, il quale tuttavia non rinuncia a regalare allo spettatore momenti toccanti e anche terrorizzanti.

Ma in che modo Le avventure del piccolo tostapane ha influenzato le sorti della Pixar? La sua realizzazione ha visto la collaborazione di alcuni dei più importanti animatori e menti creative poi confluite nell’iconico studio, i quali per l’occasione hanno toccato con mano una libertà creativa decisamente rara nel mondo delle produzioni cinematografiche.

Ad inizio anni ’80, in un’epoca storica che vedeva la Disney ancora impegnata a duellare con i film animati di Don Bluth, sembrava non esserci molto spazio per progetti esterni a questo duopolio. Proprio in quel periodo il regista e co-sceneggiatore del film, Jerry Rees, era impegnato come studente e animatore alla Walt Disney Company, dove ebbe modo di lavorare a stretto contatto con nomi del calibro di Brad Bird (Il gigante di ferro, Gli Incredibili, Rataouille), John Lasseter (Toy Story, Toy Story 2, Cars, Cars 2) e John Musker (Basil l’investigatopo, La sirenetta, Aladdin, Hercules, Il pianeta del tesoro).

La proposta di adattare il suddetto libro per bambini venne al suo collega Tom Wilhite, ma nonostante l’entusiasmo dello stesso John Lasseter, Disney, visto il periodo di magra, decise di non finanziare il progetto, assicurandosi tuttavia i diritti di distribuzione. Per realizzare il film come indipendenti, Wilhite e Willard Carroll fondarono allora la Hyperion Pictures, assumendo a stretto giro di posta anche lo stesso Jerry Rees e coinvolgendo molti altri nomi che negli anni successivi sarebbero diventati colonne portanti della Pixar e fautori del Rinascimento Disney, tra cui il co-regista de La Bella e la Bestia Kirk Wise e l’attuale story supervisor di Pixar Joe Ranft.

Nonostante il budget decisamente ristretto, l’avventura dei cinque elettrodomestici ha presentato fin da subito un’attenzione all’animazione e alla personalità dei singoli personaggi senza precedenti, mostrando inoltre i primi semi del design che si sarebbe poi sviluppato da Toy Story in avanti. Una storia su cinque apparecchi che intraprendono un insidioso viaggio per ritrovare la loro famiglia umana si trasforma così in terreno fertile per affrontare temi universali come il dolore, il desiderio, la solitudine, l’inadeguatezza e l’amore incondizionato.

Le avventure del piccolo tostapane riuscì anche a fare la storia, divenendo il primo film d’animazione mai proiettato al prestigioso Sundance Film Festival. Secondo quanto raccontato negli anni da Jerry Rees, questo sarebbe stato informato dai giudici che, sebbene lo considerassero il miglior film in concorso, non potevano permettersi di dare il premio ad un film d’animazione per mantenere intatta la credibilità dell’evento.

Ad ogni modo, il film ricevette moltissime critiche positive, diventando un vero e proprio cult in brevissimo tempo. Purtroppo non riuscì mai ad essere distribuito nei circuito cinematografico, ma venne trasmesso direttamente su Disney Channel il 27 febbraio 1988, ricevendo inoltre due sequel, arrivati a fine anni ’90, intitolati rispettivamente Il piccolo tostapane va a scuola (1997) e Il piccolo tostapane va su Marte (1998).

Se oggi i film d’animazione sono molto più considerati rispetto a un tempo è anche grazie a questa piccola gemma dimenticata, la cui eredità ha posto le basi per il successo di Toy Story e la cui influenza su tutti i successivi film targati Pixar e Disney rimane ad oggi molto più tangibile di quanto potessimo immaginare.

Conoscevate la storia dietro Le avventure del piccolo tostapane? Fatecelo sapere nei commenti!

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Foto: Hyperion Pictures

Fonte: Collider

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