Per molti fan, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è, senza alcun dubbio, il miglior film della saga. Diretto da Alfonso Cuarón, questo capitolo della saga del maghetto introduce numerosi cambiamenti stilistici e tematici che hanno influenzato i successivi film. È qui, infatti, che il tono della storia si fa più cupo e maturo, portando Harry, Ron e Hermione ad affrontare pericoli sempre più seri.
Tra le novità, fa la sua comparsa Sirius Black, un personaggio centrale con un passato complesso, e vengono introdotti i terrificanti Dissennatori, creature capaci di prosciugare la felicità. Tuttavia, molti fan del libro sono rimasti delusi dal trattamento riservato ad alcuni personaggi e sottotrame che, nel film, sono stati poco presenti o, nel peggiore dei casi, direttamente esclusi. Tra questi, spicca Grattastinchi, il gatto di Hermione, la cui rilevanza nella narrazione originale è stata significativamente trascurata nella trasposizione cinematografica.
Nel romanzo di J.K. Rowling, conosciamo l’animale per la prima volta quando Harry, Ron e Hermione visitano il Serraglio Stregato a Diagon Alley. Mentre Ron cerca un tonico per Crosta, il suo ratto, Hermione decide di acquistare un animale domestico: è qui che incontra Grattastinchi, un gatto arancione che, per la gioia di Ron, dimostra immediatamente il suo comportamento insolito attaccando Crosta. In realtà, nei libri ci viene spiegato che non si tratta di un felino ordinario, bensì di un incrocio con un Kneazle, una creatura magica dotata di straordinarie capacità, tra cui la capacità di percepire il pericolo e smascherare individui sospetti.
Così, Grattastinchi intuisce subito che Crosta non è un comune gatto, ma un Animagus: Peter Minus, il traditore che ha consegnato i Potter a Voldemort e ha finto la propria morte per anni. Incapace di comunicare questa scoperta agli umani, Grattastinchi tenta ripetutamente di catturarlo, innescando tensioni tra Ron e Hermione. Purtroppo, nei film questi conflitti sono rappresentati in modo superficiale, lasciando in secondo piano l’importanza del gatto nella rivelazione della verità su Sirius Black.
Dopo la fuga da Azkaban, Sirius Black trova in Grattastinchi un prezioso alleato: nel libro, si scopre che il gatto non solo ha riconosciuto subito Sirius nel suo aspetto da cane, ma ha anche compreso le sue intenzioni, decidendo di aiutarlo. Crosta si dimostra incredibilmente astuto, rubando le parole d’ordine di Grifondoro e collaborando con Sirius nei suoi tentativi di catturare Peter Minus.
Una parentesi cruciale è quella in cui Grattastinchi mostra a Harry e Hermione come accedere al passaggio segreto sotto il Platano Picchiatore, permettendo loro di raggiungere la Stamberga Strillante: qui, avviene il confronto decisivo tra Sirius, Lupin, Peter e i ragazzi, che rivela finalmente la verità sul tradimento dei Potter. L’animale, ancora una volta, gioca un ruolo essenziale, proteggendo Sirius quando Harry, ignaro dei fatti, tenta di attaccarlo.
Nonostante l’iniziale avversione per il gatto, Ron cambia atteggiamento una volta scoperta la verità su Grattastinchi. La sua antipatia si trasforma in rispetto, tanto che chiede la sua approvazione prima di accettare la civetta Leotordo come nuovo animale domestico. In Harry Potter e i Doni della Morte, Grattastinchi continua a dimostrare la sua fedeltà e intelligenza. Durante il matrimonio di Bill e Fleur, Hermione porta il gatto con sé, ma è costretta a lasciarlo dai Weasley quando parte con Harry e Ron alla ricerca degli Horcrux. Sebbene il destino finale del personaggio non venga esplicitamente narrato, è plausibile che abbia vissuto una lunga vita con Hermione e Ron dopo la guerra.
Con l’annunciato reboot della saga su Max, molti sperano che Grattastinchi possa finalmente ricevere l’attenzione che merita, dimostrando quanto sia stato determinante nel successo di Sirius e nella lotta contro Peter Minus. Dare maggiore spazio al personaggio in un eventuale adattamento futuro sarebbe un omaggio non solo alla sua importanza, ma anche alla complessità dell’universo magico creato da J.K. Rowling.
Fonte: CBR
© RIPRODUZIONE RISERVATA