Alan Rickman è oggi ricordato come uno dei più grandi attori britannici dei nostri tempi. Prestando il volto al professor Severus Piton nella saga di Harry Potter, l’interprete londinese ha lasciato un’immensa eredità al suo pubblico; un’eredità che, a oltre sei anni dalla sua scomparsa, oggi può essere esplorata non solo attraverso i suoi film, ma anche attraverso i suoi diari personali, pubblicati nell’ottobre 2022 con il titolo Madly Deeply: The Diaries of Alan Rickman.
Il libro, che abbraccia un periodo che va dal 23 agosto 2000 al 7 luglio 2011 – ovvero il giorno successivo la première di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte II -, contiene numerose rivelazioni sulla vita privata dell’attore, tra cui le ragioni che lo hanno spinto a mantenere il ruolo del professore di Pozioni.
Dai diari, inoltre, è emersa una connessione molto profonda e autentica, basata sulla stima reciproca e sull’amicizia, tra Rickman e Daniel Radcliffe, l’interprete del protagonista. Ad esempio, raccontando gli eventi del 29 dicembre 2008, l’attore scriveva: «Ore 13. Pranzo con Dan Radcliffe al Cafe Cluny. Un istante fa aveva 12 anni, ora ne ha 19. Quando è accaduto? È un giovane sensibile, sveglio e intelligente. E possiede un appartamento con tre stanze a New York».
Il giudizio su Emma Watson, invece, è stato decisamente più tagliente. Il 30 luglio 2003, l’attore esprime, riguardo al set di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, una critica decisa e netta sulla sua recitazione, attribuendo il problema alla pronuncia: «Questi ragazzi hanno bisogno di essere diretti. Non conoscono le loro battute e la dizione di Emma (Watson, ndr) sembra a volte quella di un abitante dell’Albania».
Nonostante ciò, Rickman ha anche sottolineato che l’attrice ha compiuto notevoli progressi nel corso degli anni, riconoscendo che anche lui stesso ha acquisito molte conoscenze lavorando con lei sul set. Ha elogiato la giovane collega definendola una persona intelligente e talentuosa, nonostante il suo approccio alla recitazione sia stato a tratti frustrante. Questa frustrazione lo ha persino portato a scontrarsi con il regista Alfonso Cuarón, il quale non era sempre d’accordo con le sue osservazioni senza filtri.
Alan Rickman, lo ricordiamo, è morto a 69 anni il 14 gennaio 2016, dopo aver combattuto per 11 anni contro un tumore alla prostata.
Fonte: The Guardian
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