“L’impatto personale e frontale della maniera in cui il conflitto fra arte e famiglia ti possa fare a pezzi è arrivato tardi, quando ero già un cineasta affermato e un regista in piena attività. Con Kate Capshaw avevamo cominciato a crescere la nostra famiglia, i nostri figli. La scelta che avrei potuto fare era accettare un lavoro che mi avrebbe costretto a trasferirmi in un altro paese per quattro o cinque mesi e non avrei potuto vedere la mia famiglia ogni giorno. Un’esperienza straziante. Ci sono stati tantissimi film che ho deciso di non fare per questo motivo. Ho rifiutato il primo Harry Potter per trascorrere il successivo anno e mezzo con la mia famiglia, con i miei figli che crescevano. Per cui ho sacrificato un grande franchise per stare con la mia famiglia e, ripensandoci, sono molto felice di aver preso questa decisione“.
Ne parlai con lui faccia a faccia nel suo studio, cosa che fu meravigliosa… la mia sensazione è che volesse parlarne, ma non veramente dirigerlo. Credo avesse altri progetti in ballo all’epoca, aveva dichiarato qualche tempo fa il produttore inglese David Heyman, che aveva acquisito i diritti di sfruttamento cinematografico del franchise nel 1999. La Warner Bros. comprò i diritti del libro nel 1999 per un valore riportato di 1 milione di sterline. La produzione ebbe inizio nel Regno Unito nel 2000, con Columbus scelto per dirigere il film da una lista di registi tra i quali comparivano anche lo stesso Steven Spielberg e Rob Reiner. J.K. Rowling insistette affinché l’intero cast del film fosse britannico o irlandese così da mantenere l’integrità culturale del libro. Le riprese del film hanno avuto luogo sia ai Leavesden Film Studios sia in luoghi storici nel Regno Unito.
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Foto: Getty (Tristan Fewings/Getty Images); MovieStills
Fonte: Reliance Entertainment
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