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Harry Potter: ecco come funziona il Cappello Parlante secondo un’intrigante teoria

Il Cappello potrebbe aver avuto un ruolo molto più ampio di quanto immaginassimo

Harry Potter: ecco come funziona il Cappello Parlante secondo un’intrigante teoria

Il Cappello potrebbe aver avuto un ruolo molto più ampio di quanto immaginassimo

Harry Potter

Tra gli oggetti più iconici del mondo di Harry Potter e dell’intero Wizarding World c’è sicuramente il Cappello Parlante, le cui decisioni nel primo film della saga hanno inevitabilmente plasmato il destino di molti dei suoi personaggi.

Le decisioni del copricapo senziente – usato per smistare i nuovo studenti di Hogwarts nelle rispettive casate – sono tuttavia state messe più volte in discussione dai fan portati inevitabilmente a domandarsi come questo esattamente determini le rispettive appartenenze. Ma facciamo un passo indietro.

Come sappiamo, il Cappello Parlante – che era in principio un normale copricapo – apparteneva a Godric Grifondoro. Quest’ultimo, insieme agli altri fondatori di Hogwarts, gli lanciò in seguito un incantesimo. Il Cappello fu così adibito allo smistamento degli studenti in modo che potesse provvedere alla scelte delle casate anche dopo la morte dei fondatori della scuola.

Questo presenta da sempre una certa autonomia decisionale nella scelta, tuttavia come si evince dal primo capitolo della saga cinematografica esso prende anche in considerazione le maggiori inclinazioni degli studenti e i desideri dello studente, come quando Harry Potter desiderò fortemente di essere smistato in Serpeverde. Se raramente il Cappello si è mai sbagliato sull’assegnazione di una casata, è anche noto per rifiuto di ammettere un eventuale errore, difendendo a spada tratta la sua decisione qualunque essa sia.

In alcune situazioni le scelte del cappello sono sembrate comunque discutibili. Sono svariate infatti le occasioni in cui uno studente si è comportato in modo diametralmente opposto allo spirito della propria casata. Questi episodi hanno quindi ispirato una teoria che vorrebbe il Cappello Parlante effettivamente in grado di vedere il futuro.

Questo spiegherebbe l’inserimento di Neville Paciok in Grifondoro nonostante – perlomeno all’inizio – fosse tutt’altro che un tipo coraggioso, prevedendo così il suo ruolo decisivo nella sconfitta di Lord Voldemort. Oppure spiegherebbe l’inserimento di Draco Malfoy in Serpeverde con le connessioni della sua famiglia allo stesso Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Il Cappello insomma invece di quantificare il potenziale degli studenti in base alle loro qualità, darebbe invece un rapido sguardo al loro futuro basando le decisioni proprio su questo aspetto.

Vi sono tuttavia alcuni dettagli che giocano contro questa interessante teoria. In primis, il fatto che il celebre Peter Minus, ampiamente etichettato come il più grande codardo del Wizarding World, fosse per l’appunto un Grifondoro. Secondo alcuni fan egli sarebbe stato coraggioso per il solo fatto di aver tradito i suoi amici ed essersi unito a Voldemort, azioni lontanissime dai valori Grifondoro, intraprese tuttavia sotto la spinta della codardia e della paura.

Se confermata, la capacità del Cappello Parlante di vedere il futuro, tuttavia porterebbe con sé alcune perplessità. Del resto Harry Potter ha dimostrato nell’arco di tutta la saga di essere un vero Grifondoro, quindi non avrebbe avuto senso smistarlo in Serpeverde, e non solo per il chiaro desiderio di Harry. La decisione più discutibile rimane in assoluto lo smistamento di Peter Minus in Grifondoro, ma rimane tuttavia da considerare che se il Cappello avesse davvero visto il suo futuro qualunque scelta sarebbe risultata controversa.

C’è la possibilità che questo possa vedere solo uno dei futuri possibili in base ai tratti degli studenti dal momento che lo indossano, questo potrebbe spiegare alcune scelte decisamente difficili da comprendere.

Cosa ne pensate di questa teoria? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: ScreenRant

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