In attesa di vedere cosa combineranno HBO e Warner Bros. con la nuova serie tv basata su Harry Potter, ai fan non resta che rifugiarsi di nuovo nei libri e nei film della saga. Molti sono delusi dal fatto che non si sia pensato ad un adattamento cinematografico del vero sequel della storia, ovvero Harry Potter e la maledizione dell’erede, ma a ben vedere questa storia presenta delle incongruenze molto grosse rispetto al resto del franchise.
Lo spettacolo teatrale, del quale è stato pubblicato lo script nel 2016, ha acceso l’entusiasmo dei fan perché ambientato negli anni dell’epilogo di Harry Potter, quando il protagonista è già adulto e con figli avuti da Ginny Weasley ed è capo dell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia. Qui abbiamo ritrovato anche Hermione Granger come Ministra della Magia, sposata con Ron Weasley, che nel frattempo ha ereditato il negozio Tiri Vispi dai suoi fratelli. La storia ruota attorno ai figli e a una nuova minaccia rappresentata da Delphi, figlia segreta di Voldemort e Bellatrix Lestrange. Tuttavia, molti si sono concentrati anche sulle cose che non funzionano di questo racconto.
Oltre a qualche incongruenza relativa allo sviluppo del personaggio di Harry Potter e all’uso delle Giratempo, a non avere senso è la premessa stessa della storia: i problemi iniziano quando il Cappello Parlante smista Albus Potter in Serpeverde, nonostante inizialmente abbia pensato di mandarlo tra i Grifondoro. Come il padre, anche Albus non aveva intenzione di finire nella casa ritenuta la più “cattiva” e questo nonostante le rassicurazioni del padre già alla fine di Harry Potter e i doni della morte. Il Cappello, però, nel confronto con Albus sembra voler dare una scelta troppo semplice al ragazzo, come se avesse perso la sua complessità e il suo potere di comprendere la vera essenza dei suoi studenti.
Tutto questo non torna con quanto visto nei primi film della saga. Nel primo, Harry Potter e la Pietra Filosofale, il Cappello Parlante svolge un ruolo molto importante nell’assegnare gli studenti alle Case: quando Harry arriva a Hogwarts, il Cappello esamina la sua personalità e lo “invita” a scegliere tra Grifondoro e Serpeverde, mettendo in luce la sua capacità di scelta. Alla fine, Harry finisce a Grifondoro, ma è proprio il Cappello a sottolineare che la sua scelta è stata influenzata dalla sua volontà e la conferma è arrivata in La camera dei segreti.
Se Albus Potter non voleva finire a Serpeverde, di fatto gli sarebbe bastato scegliere di non farlo. In questo modo, si è andati contro il canone stabilito dal resto della storia in termini di libero arbitrio, dando l’impressione che il destino o la Casa “giusta” siano inevitabili o predestinati, in contrasto con il messaggio più profondo di Harry Potter e con il ruolo del Cappello parlante stesso.
Voi cosa ne pensate? Questo dettaglio rende Harry Potter e la maledizione dell’erede incoerente rispetto alla saga? Diteci la vostra nei commenti.
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Foto: Warner Bros.
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