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Harry Potter, scoppia il caso: un’intelligenza artificiale ha “rubato” la voce ad una grande star del franchise

L'attore, doppiatore, regista e sceneggiatore è rimasto scioccato dopo la scoperta

Harry Potter, scoppia il caso: un’intelligenza artificiale ha “rubato” la voce ad una grande star del franchise

L'attore, doppiatore, regista e sceneggiatore è rimasto scioccato dopo la scoperta

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Il tema dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’arte è sempre più centrale e talvolta assume contorni molto inquietanti. È così nel caso di Stephen Fry, celebre attore, regista, sceneggiatore, comico e anche doppiatore che ha dato la voce a tutta la saga di Harry Potter. Proprio quella voce, denuncia, gli sarebbe stata rubata da un’IA.

Durante un incontro al CogX Festival, la star che ha partecipato come attore alla saga de Lo Hobbit ha rivelato infatti di aver fatto un’inquietante scoperta. Un’intelligenza artificiale, senza che nessuno gli abbia chiesto il consenso, avrebbe emulato la sua voce per un prodotto del quale non sapeva assolutamente nulla. Per il campionamento audio sarebbe stata usata come base proprio la registrazione dei sette libri di Harry Potter, narrati da lui nella versione inglese.

«Sono un fiero membro del sindacato SAG-AFTRA – ha iniziato a raccontare -. Come sapete, siamo in sciopero da tre mesi. E uno dei punti fondamentali riguarda le AI». Poi, ha fatto sentire la registrazione di un documentario storico narrato dalla “sua” voce: «Non ho mai detto neanche una di queste parole. È stata una macchina. E sì, mi ha scioccato». Fry ha proseguito dicendo: «Hanno usato la mia lettura dei sette libri di Harry Potter e da lì un’AI ha ricreato la mia voce».

A preoccuparlo sono ovviamente diversi aspetti. Il contenuto che ha fatto sentire non è solo il prodotto di un mashup, ma di una rielaborazione che ha tenuto conto della modulazione della voce necessaria a dare un significato preciso ad ogni frase pronunciata. «Avrebbe potuto farmi dire qualsiasi cosa, da un appello a prendere d’assalto il Parlamento al porno, tutto senza la mia conoscenza o il mio permesso». 

Inutile dirlo, appena scoperto Stephen Fry si è subito attivato: «L’ho mandato ai miei agenti da entrambi i lati dell’Atlantico e sono impazziti: non avevano idea che una cosa del genere fosse possibile». Secondo la star, ancora non abbiamo visto niente: «Questo è solo audio, non ci vorrà molto prima che i video deepfake siano altrettanto convincenti».

I pericoli dell’intelligenza artificiale sono sempre più centrali nel dibattito e rappresentano un grosso punto nel dibattito tra le sigle sindacali in sciopero e l’associazione dei produttori. Una storia come quella del doppiatore di Harry Potter fa capire ancora meglio il motivo e cosa ci sia in gioco.

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Foto: MovieStills

Fonte: Forbes

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