Svolta clamorosa per il caso Harvey Weinstein: a sorpresa, la corte d’appello di New York ha ribaltato la sentenza del 2020, con la quale il tristemente famoso produttore era stato condannato per stupro.
Nella giornata di giovedì 25 aprile, infatti, la corte ha stabilito che il giudice che ha supervisionato il processo – un evento arrivato dopo l’ondata del movimento #MeToo, scaturita dalle prime accuse a suo carico del 2017 – avrebbe agito in maniera impropria, chiamando a testimoniare donne che non facevano parte di quel caso specifico. Di conseguenza, è stato ordinato un nuovo processo.
Nell’attesa della revisione del caso, Harvey Weinstein resterà in carcere presso il Mohawk Correctional Facility, dove sta scontando una sentenza di 23 anni. Occorre poi ricordare che il caso di New York, durante il quale è stato condannato di aver abusato dell’assistente di produzione Miriam Haley nel 2006 e di aver violentato l’attrice Jessica Mann nel 2013, non è l’unica condanna a suo carico. Nel 2022, infatti, è stato condannato ad altri 16 anni dal tribunale di Los Angeles, sempre per stupro e molestia sessuale.
Ottimista il commento del suo portavoce Juda Engelmayer: «Siamo moderatamente speranzosi. Ancora c’è molta strada da fare, per via del caso di Los Angeles. Stiamo studiando la possibilità di fare ricorso proprio in questo momento».
«Nessuna persona accusata di atti illeciti dovrebbe essere giudicata sulla base di crimini non denunciati, che hanno il solo scopo di dimostrare la propensione al comportamento criminale dell’accusato – è la motivazione della giudice Jenny Rivera nella nuova dichiarazione della corte -. Permettere testimonianze non confermate che parlano di altri comportamenti negativi è un abuso della discrezionalità giudiziaria, che distrugge la reputazione dell’imputato, ma non offre informazioni relative al caso per cui è davvero sotto processo».
Di tutt’altro parere la giudice Madeline Singas, che rappresenta invece la componente della corte che si è dissociata dal nuovo verdetto: «Con la decisione di oggi, questa Corte continua a ostacolare le poche vittorie che le sopravvissute alla violenza sessuale hanno lottato per ottenere nel nostro sistema giudiziario. Si sono dimenticati delle donne che portano il trauma psicologico della violenza e che sono state costrette a testimoniare ancora e ancora. Questa erosione di un precedente, che scaturisce dal rifiuto di accettare che i crimini di violenza sessuale sono più complessi di altri, arriva sempre alle spese della sicurezza delle donne».
I legali di Harvey Weinstein hanno annunciato una conferenza stampa dove discuteranno pubblicamente le loro prossime mosse.
Fonte: Variety
Foto: Getty (Alberto E. Rodriguez)