Hayao Miyazaki spiega il suo ritiro: «Ci vedo male, sarei ridicolo se continuassi a dirigere film»
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Hayao Miyazaki spiega il suo ritiro: «Ci vedo male, sarei ridicolo se continuassi a dirigere film»

Il fondatore dello Studio Ghibli ha spiegato, in una conferenza stampa ufficiale, le motivazioni dietro al suo ritiro dalle scene

Hayao Miyazaki spiega il suo ritiro: «Ci vedo male, sarei ridicolo se continuassi a dirigere film»

Il fondatore dello Studio Ghibli ha spiegato, in una conferenza stampa ufficiale, le motivazioni dietro al suo ritiro dalle scene

La notizia del ritiro dalle scene di Hayao Miyazaki ha colto un po’ tutti di sorpresa condita di scetticismo: troppe volte in passato il fondatore dello Studio Ghibli ha dichiarato che si sarebbe fatto da parte salvo poi cambiare idea. Questa volta, però, pare che la decisione sia definitiva e irrevocabile. «Lo so che non è la prima volta che faccio un annuncio simile, ma questa volta è tutto vero»: queste le parole di Miyazaki, che in una conferenza stampa tenuta in Giappone ha spiegato le motivazioni dietro al suo addio al cinema – almeno da regista, visto che il suo lavoro di produttore per lo Studio Ghibli non cesserà.

«Ci sono decine di cose che avrei voluto fare e non sono riuscito a fare, per i motivi più disparati. Un sacco di idee che mi sono passate per la testa e che terrò per sempre per me» le criptiche parole del genio giapponese, che ha rivelato di avere problemi di vista che gli rendono sempre più difficile lavorare per il cinema. «Finché sarò in grado di guidare, comunque, andrò tutti i giorni agli studi. Ma fare un altro film? Se davvero cominciassi a lavorarci ci metterei almeno sei o sette anni a completarlo, ed è una cosa ridicola. Non voglio fare la figura del vecchietto che dice stupidate. Preferisco continuare a fare da produttore per altri dieci anni, e nel frattempo dedicarmi a qualcosa che non sia l’animazione». Per esempio il Ghibli Museum, museo dedicato alle sue opere nel quale Miyazaki lavorerà «su base volontaria» nei prossimi anni. «Forse» ha concluso l’autore «potrei diventare io stesso un exhibit».

Fonte: Kotaku

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