È un fenomeno di massa, in senso letterale: a milioni gli spettatori di tutto il mondo hanno atteso il Trono di Spade (leggi il recap del primo episodio) e hanno reagito, chi di buon grado, chi rifiutandosi di guardarle, al leak delle prime quattro puntate. La HBO ha risposto all’episodio e ora muove i primi passi anche verso quelle piattaforme che hanno consentito lo streaming, come Periscope, che lo ha aperto sulla sua app su Twitter.

«Abbiamo mandato una notifica», ha dichiarato il produttore «pensiamo che gli sviluppatori debbano prevenire proattivamente la violazione del diritto di copyright e non aspettare di essere ripresi solo a notifica avvenuta».

Periscope ha fatto notare, in risposta, che il servizio offerto ai suoi clienti, cioè rendere possibile uno straming da dispositivi mobili attraverso la pagina Twitter, non costituisce una violazione dei diritti d’autore: «siamo rispettosi della proprietà intellettuale e ci aspettiamo che anche i nostri user lo siano, risponderemo con notifiche di violazione nell’osservanza delle leggi». Periscope ha infatti il diritto di rimuovere ogni contenuto illegale e che violi i parametri. Nello specifico, per il caso Game of Thrones è accaduto che domenica i fan condividessero ai loro network il live streaming dell’episodio. L’accaduto non è affatto nuovo e il team HBO sa bene contro quali mulini a vento sta lottando: la forza del download si è dimostrata molto più forte dei vincoli legislativi: Il Trono di Spade è la serie più piratata del 2014, con oltre 7 milioni di download. Un numero destinato a crescere anche per la stagione in corso.

Guarda il video-recap delle prime 4 stagioni.
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Fonte: THR