Helmut Berger, la moglie chiede verità sulla morte dell'attore: «Troppe cose non tornano»
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Helmut Berger, la moglie chiede verità sulla morte dell’attore: «Troppe cose non tornano»

Francesca Guidato Berger solleva sospetti sulla scomparsa del compagno di Luchino Visconti

Helmut Berger, la moglie chiede verità sulla morte dell’attore: «Troppe cose non tornano»

Francesca Guidato Berger solleva sospetti sulla scomparsa del compagno di Luchino Visconti

helmut berger

Sono passate solo poche ore dalla notizia della scomparsa di Helmut Berger, indimenticabile attore austriaco e notoriamente compagno del regista Luchino Visconti. La moglie Francesca Guidato, però, ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui solleva dubbi sulla sua morte.

Berger è morto a Salisburgo all’età di 78 anni, ma secondo la donna ci sono troppe cose che non tornano. Durante un’intervista con Adnkronos, la regista e scrittrice con la quale l’attore era sposato nel 1994 e dalla quale si è separato nel 2007 (senza poi mai divorziare) ha dichiarato:

Sono sconvolta da questa tragica notizia. Ma voglio chiarezza sulla morte di mio marito e su tutto l’ultimo periodo della sua vita in Austria. Troppe cose non tornano, e ancora adesso, dopo 48 ore dalla sua morte, non è chiaro quale sia stata la causa.

Secondo le sue parole, ci sarebbe stato molto ostruzionismo nei suoi confronti, per tenerla lontana da lui «nonostante Helmut avesse dichiarato ai media più volte che voleva fossi io a prendermi cura di lui nella sua vecchiaia». Negli ultimi tempi, però, non sarebbe neppure riuscita a parlarci. Con la voce rotta dall’emozione, Francesca Guidato Berger ha espresso le sue perplessità, nate già ormai da tempo: 

Sono cominciate un anno fa. Le comunicazioni tra me e mio marito avevano cominciato a diradarsi, lui era circondato da un entourage che non mi piaceva, che non mi rassicurava. Intorno a lui, percepivo un giro di gente non buono. Penso che l’abbiano gestito male. Non so dire cosa sia successo, ma è bene accertarlo.

Sempre all’agenzia di stampa, ha raccontato che i messaggi che si scambiavano erano diventati strani e che a volte «c’era di mezzo un’altra persona che parlava per lui», dal momento che Helmut Berger non era un uomo molto tecnologico. Le circostanze della sua morte, definita inaspettata dallo stesso manager, non fanno che aumentare la preoccupazione della moglie:

Quest’oggi mi hanno riferito che è morto alle 4 del mattino in casa, ma questo non mi basta. C’è qualcosa che non mi torna e invocherò con tutti i mezzi possibili le autorità giudiziarie austriache affinché indaghino per accertarne le reali cause della morte, le circostanze e come abbia vissuto lui questi ultimi mesi. Ho già contattato il consolato e le ambasciate austriache e italiane. A loro, chiedo giustizia e chiarezza sulle circostanze.

Berger, ricordiamo, è stato un modello e attore con una lunga carriera nel mondo del cinema legata soprattutto a Luchino Visconti, col quale nacque un sodalizio artistico e sentimentale. Nella sua carriera rimangono indelebili le interpretazioni offerte in film come La caduta degli dei (1969), Ludwig (1973) e Gruppo di famiglia in un interno (1974).

Tra le altre pellicole più famose alle quali ha preso parte vi è La strega bruciata viva, seguito poi dal primo ruolo da protagonista ottenuto in I giovani tigri (1968) diretto da Antonio Leonviola. Nel 1970 prende invece parte a Il giardino dei Finzi Contini diretto da Vittorio De Sica, il quale ottenne l’Oscar per il Miglior film straniero nel 1972.

Il sodalizio tra i due artisti avrà fine solo con la morte dello stesso Visconti avvenuta nel 1976, evento che avrà un profondo impatto sulla vita privata e professionale di Helmut Berger. Negli anni ’80 ha partecipato a produzioni televisive come Fantomas ed alla celeberrima serie statunitense Dynasty, mentre nel decennio successivo entrò nel cast di Il padrino – Parte III diretto da Francis Ford Coppola.

Foto: Manfred Schmid/Getty Images

Fonte: Adnkronos

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