Here's Yianni! La recensione del film di Christina Eliopoulos da Torino Film Festival
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Here’s Yianni! La recensione del film di Christina Eliopoulos da Torino Film Festival

La dramedy ambientata sul lungomare del Jersey attraversa i temi della demenza senile, della malattia e della morte ma anche di un grande amore, raccontato con ironia e grazia (senza escludere gli accenti comici)

Here’s Yianni! La recensione del film di Christina Eliopoulos da Torino Film Festival

La dramedy ambientata sul lungomare del Jersey attraversa i temi della demenza senile, della malattia e della morte ma anche di un grande amore, raccontato con ironia e grazia (senza escludere gli accenti comici)

Here's Yianni!
PANORAMICA
Regia
Sceneggiatura
Interpretazioni
Montaggio
Colonna Sonora

Presentato Fuori Concorso alla quarantaduesima edizione del Torino Film Festival (la prima con la direzione artistica di Giulio Base) un film capace di colpire al cuore, rappresentando a tutti gli effetti la quintessenza del concetto più contemporaneo di dramedy americana: Here’s Yianni! di Christina Eliopoulos. Un cast praticamente in stato di grazia si rivela così l’ingrediente segreto di uno script ispirato alla vera storia dei genitori della giovane regista di origine greca. Dal padre colpito da una precoce e inesorabile forma di demenza vascolare, ma anche dall’amore di sua madre, rimasta costantemente al suo fianco. E dall’immagine di una coppia che resiste, di un amore che si trasforma e si rinnova attraverso il decorso di una malattia imprevedibile, faticosa e crudele, l’autrice traccia così il ritratto dei suoi, ma anche quello della comunità ellenica del New Jersey, con tutte le sue abitudini e le sue peculiari, irresistibili stranezze. Il lungomare di Seaside Heights, da molti di noi conosciuto solo grazie al successo del reality di MTV Jersey Shore, diventa quindi lo scenario di un viaggio insieme tragico e picaresco, senza escludere né gli accetti più comici (e tragicomici) né i più imprevedibili squarci di tenerezza. O forse, di quella che David Foster Wallace chiamava “cruda, incontaminata gentilezza”

Come realmente accaduto al papà della regista, anche il protagonista di Here’s Yianni!, interpretato dallo straordinario attore italo-americano Joe Cortese, sperimenta con l’insorgere della demenza uno stranissimo fenomeno. Mentre inizia a perdere di colpo il contatto con la realtà, confondendo sempre più i piani della verità e l’immaginazione, e soprattutto quelli che separano la percezione del presente, il passato e il futuro, inizia anche a proiettare sé stesso, la sua amatissima moglie e chiunque gli capiti a tiro nel suo talk show preferito. Il conduttore, qui interpretato da Eric Roberts, diventa così il suo più fido alleato in una serie episodi immaginari, che pure lui vive in diretta come fossero assolutamente reali, con esisti a volte esilaranti, altre profondamente commoventi. L’uomo rivive infatti una collezione random dei momenti cruciali della sua esistenza: dal lungo viaggio in nave che da bambino l’ha portato dalla Grecia al sogno americano, all’incontro fatale con la donna che è l’amore della sua vita alla prematura scomparsa del loro unico figlio, Alexandros. In una magnifica sequenza, una grandissima Julia Ormond entrerà nella loro Chiesa, quella della comunità di fede greco ortodossa, chiedendo direttamente a Dio perché la sfortuna, la disgrazia e la sventura si accaniscano sempre su di loro. Perché non le possa distribuire un po’ più in giro. E questo esempio è solo uno tra i molti, brillanti highlight di un film che si rivolge certo a un target popolare, ma che pure resta illuminato da una buona scrittura e soprattutto dai suoi incredibili, impeccabili interpreti.

La storia del nostro Yianni trova così l’epicentro nel suo diner, il ristorante che ha rappresentato e rappresenta la realizzazione concreta del suo personale american dream. Un sogno che naturalmente non ha escluso fatica, impegno, trovando anche momenti della più amara delusione. Perfino i migliori amici della coppia, interpretati da Kevin Pollak e Rosanna Arquette, non si riveleranno affatto esseri perfetti né ideali. Il loro primo impatto con la malattia, con il nuovo Yianni che non è più in grado di sedere banalmente a un tavolo per bere, mangiare e conversare con loro, non è affatto positivo. E come spesso accade, l’egoismo e il rifiuto di una malattia sconvolgente li porta in un primo momento a fare non uno ma molti passi indietro: non aiutare, non contribuire come ci si aspetta dai più vecchi e cari amici. Ma il cuore del film, oltre a Yianni, resta sempre sua moglie Plousia, capace quotidianamente di occuparsi di tutto; trovando il tempo perfino per elaborare il dolore e la delusione e mediare con la sensibilità, gli errori e le mancanze degli altri, pur di garantire a suo marito giorno dopo giorno una vita che resti non solo dignitosa ma degna di essere vissuta fino all’ultimo secondo. E senza naturalmente svelarvi spoiler né altri dettagli sulla trama, non possiamo che aggiungere che anche il nostro viaggio, in qualità di spettatori, dall’inizio alla fine resta carico di sorprese, forti emozioni e spunti di riflessione continui.

Seppur si presenti come una dramedy dall’impianto registico tradizionale, Here’s Yianni! resterà allora tra le grandi, belle sorprese di Torino Film Festival 2024. E in attesa di scoprire se e quando il film sarà distribuito ufficialmente anche in Italia, noi non possiamo che consigliarvi di prendere nota. Tutte le interpretazioni, in particolare quelle dei protagonisti Joe Cortese e Julia Ormond, potrebbero infatti stupire con qualche candidatura e qualche premio di grande rilevanza internazionale. E soprattutto, con un meritato successo in termini di box office, possibilmente anche nel belpaese.

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