Quest’anno Best Movie Comics and Games ha aggiunto una serata al suo programma. Ad anticipare l’inaugurazione dell’evento, che va in scena oggi al Superstudio Più di Milano, c’è stata infatti una speciale serata di pre-apertura ieri al The Space Vimercate, con grandi ospiti – Leo Ortolani e Himorta – e grande cinema con la proiezione di The Animal Kingdom di Thomas Cailley, presentato al Festival di Cannes nel 2023 e trionfatore agli ultimi premi César, con protagonisti Paul Kircher, Romain Duris e Adèle Exarchopoulos, che arriverà nelle sale italiane per I Wonder Pictures dal 13 giugno. .
«Per il cosplay di Buzz Lightyear ci fu un lavoro enorme, ci volle un ingegnere per il laser e per creare la cupola sulla sua testa ho dovuto utilizzare un lampione – ha ricordato a proposito dei suoi esordi da cosplayer -. Il cosplay è anche creatività. Oggi ho sarte, make-up artist, una bella équipe che mi segue con costumi superaccessoriati, ma mi manca un po’ quell’artigianalità, cosplay vuol dire anche l’arte di arrangiarsi, ne racchiude la magia. Oggi per fare la cupola di Buzz Lightyear andrei a comprare del plexiglass, all’epoca utilizzavo i lampioni.»
«Ho iniziato, in tv, da Ciao Darwin come concorrente, la mia carriera televisiva è iniziata grazie al mio lavoro di cosplayer. Volevo un po’ di colore – ha raccontato invece Himorta a proposito dei suoi esordi televisivi, che l’hanno vista fin da subito fare breccia sul piccolo schermo -. In una sola notte, grazie a Canale 5 guadagnai 50.000 follower e mi chiesero di fare il provino per la “Manga” di Avanti un altro. Al provino c’erano delle ragazze che erano delle stanghe pazzesche, mi dissero il classico “le faremo sapere” e non mi chiamarono subito. Dopo sei mesi buoni, arrivò la telefonata in cui mi dissero che avrei dovuto registrare la prima puntata.»
Il lavoro in tv proseguirà ora sulla Rai e nella sua quotidianità, ovviamente, c’è anche l’incontro coi grandi divi del grande schermo, che grazie al suo lavoro da cosplayer ha avuto modo di avvicinare in diverse occasioni. «Ho lavorato in Mediaset per sei anni, ora conduco un programma in Rai in cui parliamo digitale, Touch. Impronta digitale, per il momento su RaiPlay ma lo aspettiamo presto anche su Rai 3. Il primo divo che ho incontrato è stato Robert Pattinson, all’epoca non c’era l’abitudine di far incontrare i divi ai talent dei social. Ero molto agitata, tremavo anche perché sono cresciuta con Twilight, ma lui è stato dolcissimo. The Rock l’ho incontrato all’anteprima di Black Adam, a Londra: lui arrivò con venticinque minuti di ritardo, la Warner Bros. gli metteva un po’ fretta, ma si è voluto fermare e mi ha detto che gli piacevano i miei capelli. Più le celebrità sono grandi, più sono umili. Tutto è iniziato coi vestiti dei supereroi e poi sono andata a incontrare quelli veri.»
Nel frattempo è arrivato anche l’esordio al cinema. «Ho recitato nel film Tic Toc su Prime, accanto a Massimo Boldi ed Eva Henger e tante altre personalità della commedia italiana. Amo il cinema e il cosplay è anche un po’ recitazione, ma farlo sul set, seppur in un’esperienza piccolina, è stato bellissimo. Forse però, venendo da quel mondo, mi piacerebbe più fare un ruolo fantasy come una folletta, una fata, una strage, ci impazzirei. Devo tutto all’essere nerd ma quando ho iniziato, dieci anni fa, il nerd era uno sfigato e un emarginato della società che stava a casa a vedere film e leggere i fumetti. Oggi invece fa figo esserlo e dobbiamo molto al cinema e al suo lavoro sui supereroi, che ha contribuito non solo alla cultura del fumetto ma anche alla figura del nerd.»
«Il primo innamoramento al cinema fu Il Re Leone visto con mio nonno – conclude infine Himorta, a proposito del suo primo ricordo di esperienza di visione in una sala cinematografica -. Da quel momento ho amato tantissimo il cinema e in un periodo in cui ci sono molte piattaforme e siamo tutti molto distratti, specie a casa quando stai vedendo qualcosa e ti arriva il messaggino, è più che mai importante andare al cinema, perché il cinema è arte.»
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