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His Three Daughters, Elizabeth Olsen e il cast ci raccontano il nuovo film Netflix

La nostra intervista all'ex star dell'universo Marvel, Natasha Lyonne e Carrie Coon per il toccante dramma diretto da Azazel Jacobs

His Three Daughters, Elizabeth Olsen e il cast ci raccontano il nuovo film Netflix

La nostra intervista all'ex star dell'universo Marvel, Natasha Lyonne e Carrie Coon per il toccante dramma diretto da Azazel Jacobs

his three daughters

His Three Daughters (Le sue tre figlie) aveva debuttato il 9 settembre 2023 al festival di Toronto, è uscito nei cinema USA il 6 settembre 2024 e ora sarà disponibile su Netflix dal 20 settembre. Si tratta di un film indipendente, regia e sceneggiatura di Azazel Jacobs, il quale aveva scritto e diretto French Exit (Fuga a Parigi, 2020) con Michelle Pfeiffer e Lucas Edges, e racconta tre giorni nella vita di tre sorelle che si ritrovano nell’appartamento di New York del padre, il quale sta morendo di cancro.

Natasha Lyonne interpreta Rachel, la sorella minore, che ha continuato ad abitare col padre dopo che le altre due se ne erano andate di casa. Carrie Coon è Katie, la maggiore, che invece abita a Brooklyn ed è sposata con una figlia adolescente. Elizabeth Olsen, star dell’universo Marvel nei panni di Scarlet Witch, infine è Christina, che si è trasferita in California, ha un marito e una bimba di 3 anni. Abbiamo parlato con il regista e il cast del film.

Che cosa ha tratto dalla sua esperienza personale di vita per concepire questo intimo dramma da camera?

Jacobs: «Sono sempre stato molto vicino ai miei genitori, da cui mi sento ispirato e incoraggiato. Ero ritornato ad abitare a New York dopo molti anni per prendermi cura di loro adesso che sono anziani. Non sono ancora morti, ma spesso ho provato un senso di terrore al pensiero di perderli, e avevo visto cari amici e parenti affrontare questi dolorosi momenti della fine di una vita. Si passa dall’aver paura che succeda ad aspettarselo da un momento all’altro, da una cosa che sembrava lontana ma improvvisamente diventa imminente. Quindi sentivo il bisogno di scrivere questo film per confrontare le mie paure e le mie speranze, prima che questo mi accadesse veramente. Mi identifico con i sentimenti di tutte e tre le figlie»

Katie chiama un medico per far firmare al padre un documento che confermi la sua volontà di non essere rianimato in caso di decesso. L’impiegato dell’ospizio per malati terminali, che passa tutti i giorni a trovarli, fa presente che sarebbe meglio aspettare alcune ore prima di chiamare il pronto soccorso per evitare che questo succeda. 

Si comporta anche lei in una maniera così efficiente come fa Katie?

Coon: «Katie è estremamente pratica e esigente, considera la sua missione di assicurarsi che tutto avvenga per tempo e per un motivo, per esempio che ci sia sempre da mangiare in tavola, perché ha bisogno di sentirsi utile e di avere uno scopo. Personalmente io con credo di essere particolarmente controllante e prepotente, ma i miei quattro fratelli e sorelle certamente lo pensano, anche se in famiglia non sono la figlia maggiore. Capisco però il desiderio di Katie di illudersi di essere in controllo di una situazione che non è possibile controllare, cerca di rimanere sempre occupata per evitare il disagio emotivo che questo le crea»

Christina fa yoga e meditazione per mantenere il suo equilibrio emotivo, canta al padre canzoni dei Grateful Dead.

Si identifica con le caratteristiche del suo personaggio?

Olsen: «Mi interessava esplorare la sua dolcezza, l’idea di prendersi cura degli altri e di se stessa in questo modo olistico. Ma soprattutto volevo far parte di questa esperienza di film indipendente, dopo la quale mi ripropongo di portare lo spirito e l’integrità di Aza nei miei futuri progetti»

Rachel fuma continuamente spinelli, ma non in casa, dopo la proibizione di Katie, racconta al padre i risultati delle partite di football su cui erano soliti fare scommesse sportive. Anche se è la figlia della sua seconda moglie, sostiene che lui era l’unico papà che aveva mai conosciuto.

Capisce perché Rachel si sente così frustrata dal comportamento delle sorellastre che pensano di poter dettar legge in casa sua?

Lyonne: «Rachel è la figlia che si è sempre presa cura del padre durante la sua malattia, ma viene criticata perché non ha avuto successi tangibili nella vita, a livello di famiglia e di carriera. Durante la maggioranza del film resta zitta o si chiude della sua stanza, ma alla fine riesce ad avere il coraggio di difendersi dalle accuse e affermare il suo amore per il padre di tutte e tre le figlie. Comunque mi piace la sua vulnerabilità ed ero interessata a esplorare la mortalità dei miei genitori in questa versione immaginaria ma istruttiva. Poi Aza è cosi dolce e generoso, innocente come un bambino. Lavorare con lui, mi ricorda il mondo ricreato da Steven Spielberg ne film E.T. l’extra-terrestre».

Dopo una serie di liti, queste tre sorelle così diverse protagoniste di His three daughters imparano a capirsi e si ripromettono di continuare la loro relazione anche dopo la morte del padre.

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