Tra gli elementi più peculiari di Elvis, il film del regista australiano Buz Luhrmann in cui il Re del Rock ‘n’ Roll è interpretato dall’attore statunitense Austin Butler, c’è sicuramente l’accento accuratissimo sfoggiato dall’interprete, che ha molto studiato il reale parlato di Presley per calarsi al meglio nel personaggio e restituirne la voce al massimo delle sue possibilità. 

Ora, tuttavia, sembra che l’attore stia particolarmente faticando a sbarazzarsene, rimanendo impantanato con una delle scorie e dei “rischi” che l’esagerare col cosiddetto metodo può portare con sé. Parlando di recente al Graham Norton Show di BBC One, lo stesso Butler in persona ha discusso dell’argomento, dicendo: «Mi sto sbarazzando dell’accento, ma probabilmente ho danneggiato le mie corde vocali con tutto quel canto. Una canzone ha richiesto 40 riprese».

In molti, dopotutto, hanno notato come Butler stia continuando a parlare come Elvis Presley anche in alcune sue apparizioni pubbliche, incluso il discorso di accettazione del premio agli ultimi Golden Globes proprio per il film. La lavorazione di Elvis, a quanto pare, è durata circa 3 anni, nei quali Butler si è calato senza mezzi termini e mezze misure nel personaggio. 

La sinossi ufficiale del film recita: Elvis esplora la vita e la musica di Elvis Presley (Austin Butler, che vedremo anche nel sequel di Dune), viste attraverso il prisma della sua complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker (Tom Hanks). La storia approfondisce le complesse dinamiche tra Presley e Parker nell’arco temporale di oltre 20 anni, dall’ascesa alla fama di Presley che raggiunse un livello di celebrità senza precedenti, sullo sfondo un panorama culturale in evoluzione e la perdita dell’innocenza in America. Al centro di questo viaggio, una delle persone più significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley (Olivia DeJonge).

Foto: MovieStills

Fonte: Graham Norton Show 

Leggi anche: Elvis: la recensione del film di Baz Luhrmann con Austin Butler