Sembrava che tra Charlie Hunnam e Dakota Johnson andasse tutto bene, che l’alchimia sul set, fondamentale per un progetto come 50 sfumature di grigio, fosse già oltre i livelli di guardia. E invece, un po’ a sorpresa, appena cinque giorni fa la star di Sons of Anarchy ha detto addio all’adattamento cinematografico del romanzo di E.L. James, lasciando la produzione senza un protagonista a pochi giorni dall’inizio della produzione. Universal è dovuta correre subito ai ripari in cerca di un sostituto, ma nel frattempo filtrano, grazie a The Hollywood Reporter, ulteriori dettagli sulla fine della collaborazione tra Hunnam e Universal.
Inizialmente si era parlato di generiche “differenze creative” e soprattutto di problemi logistici per Hunnam, per il quale la partecipazione a Sons of Anarchy si sovrapponeva ai tempi di lavorazione di 50 sfumature di grigio. In realtà, pare che Hunnam, oltre che attore anche scrittore, abbia sottoposto una sua revisione completa dello script, richiedendo esplicitamente diverse modifiche a scene che secondo lui non funzionavano. Ovviamente nessuna risposta da parte della produzione, che sulla vicenda ha commentato semplicemente «Charlie è fatto così, è una persona un po’ particolare». L’aria di sufficienza e condiscendenza non deve essere piaciuta a Hunnam, che ha rinunciato a una paga di 125.000$ al giorno pur di non avere più nulla a che fare con il progetto. Per il bene di 50 sfumature, ci auguriamo che i nuovi candidati al ruolo da protagonista (Jamie Dornan, Christian Cooke, Alexander Skarsgard) siano più malleabili…
Fonte: The Hollywood Reporter
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