La seconda stagione di House of the Dragon è appena terminata, ma una buona parte dei fan non ha mancato di lamentare la propria delusione, in particolare per la mancanza di azione nell’episodio conclusivo, tanto che in rete circola la battuta che rappresentasse in realtà 70 minuti di trailer della terza stagione. Il principale vulnus potrebbe nascondersi nella scelta di ridurre il numero di puntate da 10 a 8. Non a caso, anche tutte le stagioni de Il Trono di Spade avevano conservato la misura aurea dei 10 episodi, tranne la settima e l’ottava, quelle maggiormente bersagliate dalla critica. Ma cosa sarebbe accaduto nei due episodi tagliati? La riposta arriva naturalmente dai romanzi di George R.R. Martin.
Attenzione! L’articolo contiene SPOILER su House of the Dragon e sul romanzo Fuoco e Sangue
Rispetto a Fuoco e Sangue, il libro che ha ispirato la seconda stagione di House of the Dragon, per comprimere l’azione sono stati eliminati alcuni personaggi, ma soprattutto alcune battaglie, rimandate alla terza stagione o del tutto stralciate dalla trama. In primis, le molte visioni e allucinazioni che caratterizzano la permanenza di Daemon Targaryen (Matt Smith) nella Fortezza di Harrenhal, da molti considerate ripetitive e ridondanti, hanno sostituito alcuni scontri armati nell’ambito della guerra civile tra i clan dei Verdi e dei Neri, detta Danza dei Draghi.
In particolare, già che Daemon resta storicamente il più valoroso combattente della dinastia Targaryen, sarebbe stato certo più avvincente vederlo in azione con i Blackwood nella cosiddetta Battaglia del Mulino in Fiamme, terminata con la sconfitta di Aegon (Tom Glynn-Carney) e i Bracken nonché la presa di Stone Hedge, il loro castello. L’eliminazione delle sequenze di guerra nasconde certo preoccupazioni e limitazioni di natura economica e produttiva, ma resta per molti un grave errore non aver chiuso la seconda stagione di House of the Dragon con almeno una tra le due epiche battaglie che rappresentano il vero climax della Danza dei Draghi: la Battaglia del Gullet (anche detta Battaglia del Condotto) e la presa della Fortezza Rossa da parte di Rhaenyra (Emma D’arcy) dopo il suo segreto accordo con Alicent Hightower (Olivia Cooke).
In particolare la Battaglia del Gullet rappresenta il più grande scontro navale in tutta la saga di Game of Thrones, tanto che presenterebbe a livello produttivo una serie di sfide del tutto inedite, per un esito che in compenso potrebbe essere ancor più grandioso della leggendaria Battaglia dei Bastardi. Il sanguinoso conflitto per liberare il Condotto, presidiato dal Serpente di Mare, Corlys Velaryon (Steve Toussaint) per impedire l’approvvigionamento ai nemici, riducendo alla fame la cittadina di Approdo del Re, coinvolgerà infatti sia le navi che i draghi e vedrà per la prima volta in azione anche i nuovi cavalieri, reclutati da Rhaenyra tra i figli illegittimi di Casa Targaryen. Lo stesso showrunner della serie Ryan Condal ha spiegato nel corso di un’intervista con The Hollywood Reporter che questo particolare scontro necessitava di più tempo e risorse per raggiungere lo spettacolare risultato che merita. Speriamo almeno che quello che avrebbe potuto essere un finale esplosivo, si tramuti ora in un clamoroso esordio per la terza stagione.
Tra gli eventi ancora in sospeso, che avrebbero potuto ragionevolmente chiudere l’arco narrativo appena concluso, c’è poi il sequestro da parte dei pirati al soldo della Triarchia dei due figli piccoli di Rhaenyra e Daemon, Viserys ed Aegon Il Giovane, nascosti sulla nave mercantile bizzarramente denominata Lieta Seduzione. Ma non dimentichiamo che proprio nel corso della Battaglia del Gullet, a meno che la serie non scelga di mutare la trama tracciata da George R.R. Martin, assisteremo anche a momento particolarmente tragico. Anche il primogenito di Rhaenyra, Jacaerys Velaryon (Harry Collett) è infatti destinato a cadere insieme al suo drago. Come la prima stagione si era chiusa con la morte del piccolo Lucerys (Elliot Grihault), avrebbe assunto un senso profondamente tragico mostrare questa nuova pugnalata al cuore della Regina nella sua sofferta ascesa al Trono di Spade.
Fuori dalla seconda stagione resta anche il suo rientro ad Approdo del Re e la presa della Fortezza Rossa. Per vedere questo momento fatidico e scoprire la sorte di Alicent Hightower, ignara che suo figlio Aegon sia in realtà fuggito, dovremo ancora attendere. Due personaggi, a questo punto, risultano invece silenziosamente eliminati dalla trama. Vi avevamo già parlato di Maelor Targaryen, il secondo figlio maschio dello stesso Aegon e sua moglie (nonché sorella) Helaena (Phia Saban), la cui nascita a questo punto risulta tecnicamente impossibile. In più, tra i nuovi cavalieri di draghi è stato del tutto eliminato il personaggio di Nettles, una popolana misteriosamente scelta da un drago selvaggio nonostante non avesse apparentemente alcuna relazione con i Targaryen. La sua linea narrativa è stata parzialmente integrata nel personaggio di Rhaena Targaryen (Phoebe Campbell), scelta che muta anche il corso della relazione tra Daemon e Rhaenyra. Proprio la gelosia nei confronti di Nettles occupava infatti un posto importante nel romanzo di George R.R. Martin, elemento che nella serie non potrà in alcun modo manifestarsi, già che Rhaena è figlia del Re consorte.
E voi cosa ne pensate? Avete comunque apprezzato l’intreccio narrativo di House of the Dragon 2 nonostante la riduzione da 10 a 8 episodi? Fateci conoscere le vostre opinioni, come sempre, nei commenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA