Con l’arrivo della seconda stagione di House of the Dragon, in Italia in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, torna anche l’appuntamento settimanale di Best Movie con il commento e i voti semi-seri al meglio e al peggio di ogni puntata. Seguiteci e nel frattempo potete recuperare a QUESTO LINK l’ultima puntata della rubrica.
Bentornati a Westeros, dove in fin dei conti un motivo per litigare lo si trova sempre. La guerra è alle porte, ma a quanto pare è una di quei ragazzini che suona il campanello e poi scappa via ridacchiando, perché anche per questa puntata non si va sostanzialmente da nessuna parte e ci si limita ancora a sfogliare la margherita: guerra sì, guerra no, guerra sì, guerra no… Il voto generale all’episodio Il mulino in fiamme è quindi un sonoro 4, perché l’indecisione regna sovrana e con essa anche un pizzico di noia.
Si parte con la messa in scena di una celebre battaglia già nota ai più: lo scontro tra bresciani e bergamaschi per la paternità dei casoncelli. George R.R. Martin però non voleva rendere l’ispirazione così palese e allora ecco che le due fazioni diventano i Blackwood e i Bracken, ai ferri corti da così tanto tempo che nessuno ricorda più il perché. Un giorno a caso però dei ragazzini decidono di litigare su quale sia la versione di Pokémon migliore, se Nera o Verde. Non concordano, parte la rissa, la rissa diventa una carneficina, muoiono tutti. “Well that, escalated quickly” cit. Ron Burgundy. Voto 3, come i gol di Roberto Baggio in quel Brescia-Atalanta della discordia.
Lo scoppio delle ostilità offre il giusto pretesto alle due parti per (finalmente) darsi da fare e entrare in azione. Serve però elaborare una raffinata strategia, radunare le migliori menti e vincere la guerra con la testa ancor prima che con la spada. Peccato che ora tutto o quasi sia nelle mani di quel miracolato di Sir Criston Cole, diventato per carità regale Primo Cavaliere e subito pronto a dimostrare di non meritarsi la spilla. Voto 4, come quello che prendeva a scuola durante l’appello.
Non va meglio però dalla parte opposta, ma per fortuna che c’è Daemon Targaryen. Il Principe, reduce da un difficile falò di confronto con Rhaenyra, fa quello che farebbe ogni uomo: cavalca il suo drago fino alla più rovinosa e infestata fortezza nel mezzo del nulla, quella che Dracula visita quando vuole fare un tour di posti spaventosi, e punta a conquistarla da solo. Qui qualcuno sta compensando per qualcosa, vero Daemon? Il piano è degno di Sir Criston Cole, ma incredibilmente riesce. “Reclamo Harrenhal“, “Ok, vieni che c’è il cervo in umido“. Voto 20, come il tiro sul dado in diplomazia lanciato dal castellano Strong.
Seguono poi scene dall’impatto e dal risultato altalenante. Da un lato Daemon con le sue visioni mistiche di quanto Rhaenyra assomigliava tantissimo a Milly Alcock, dall’altro la versione Westeros di Una notte da leoni con protagonista quella sagoma di Re Aegon II e i suoi amichetti promossi nella Guardia Reale. Lo statalismo si sta diffondendo a macchia d’olio nei Sette Regni, così come i Targaryen introdotti a caso in taverne dei bassifondi. A cosa serve tutta questa parte? Non si sa bene, forse a mostrare al pubblico che Aemond in mezzo alle gambe non ha un altro Vhagar, il suo drago a forma di portaerei. Voto 5 alla scampagnata del Re, ma circa 15 al fratello… If you know what I mean.
Non abbiamo ancora parlato di Rhaenyra la Crudele, Regina degli indecisi e dei ripensamenti. Oltre al fastidio di una guerra costantemente rimandata e di scene che non portano sostanzialmente da nessuna parte (Guerra e Pace è più lungo ma pure più diretto), c’è un’altra costante in questa seconda stagione di House of the Dragon: il momento “Infiltriamoci dall’altra parte”. Prima Daemon, poi Sir Arryk Cargyll, ora la stessa Rhaenyra vestita da Suora sacramentina per poter parlare con Alicent… Va bene ritardare l’azione e i draghi (che la CGI costa), ma neanche ripetere per tre volte le stesse dinamiche rende esattamente un favore alla stagione. Voto 2 alla varietà di questa prima parte di stagione.
Anche la presa di Harrenhal si è dimostrata quindi una delusione e a poco potrà fare l’arrivo in zona di Sir Criston Cole e i suoi quattro compagni di cavalcata. Come la prima stagione, anche questi nuovi episodi sono degli slow burner in attesa di esplodere. E noi non vediamo l’ora.
Foto: HBO
© RIPRODUZIONE RISERVATA