Con l’arrivo della seconda stagione di House of the Dragon, in Italia in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, torna anche l’appuntamento settimanale di Best Movie con il commento e i voti semi-seri al meglio e al peggio di ogni puntata. Seguiteci e nel frattempo potete recuperare a QUESTO LINK l’ultima puntata della rubrica.
Questa volta è davvero, davvero difficile. Arrivati alla sesta puntata, in vista del gran finale, e tenendo sempre in debito conto lo straordinario livello qualitativo della messa in scena, delle interpretazioni e quant’altro, bisogna rompere qualche indugio e sfidare la corrente: la seconda stagione di House of the Dragon è un po’ noiosetta. L’unica botta di adrenalina è stata data dal quarto episodio e lo scontro tra i draghi; per il resto, più che ad una soap opera, la serie spin-off somiglia ad un dramma da camera cecoslovacco, ma con sottotitoli in tedesco (cit.). Parole, parole, parole, soltanto parole per noi. Il voto generale all’episodio 2×06 Il popolo è un secco 4: lo studente è intelligente ma non si applica.
Parte anche bene, con l’arrivo dell’esercito dei Lannister e quelle note (Rain of Castamere) che ci riportano subito alle Nozze Rosse del Trono di Spade e ai relativi disturbi post traumatici da stress. Solo che no, niente… Due battute, il tempo di schierare un’altra pedina sulla scacchiera e via verso un’altra location, un’altra chiacchierata. Nello specifico, si passa alla scena in cui Aemond licenzia la madre Alicent e si gioca tutte le possibilità di ricevere il titolo di figlio dell’anno. Lei, in tutta risposta, gli dà una carezza sulla guancia e se ascoltata in lingua originale la si può sentire dire: «Questa mano po’ esse fero e po’ esse piuma, da due stagioni è piuma». Voto 5 agli Affari di Famiglia.
Non va meglio a Roccia del Drago, dove sono così annoiati (pure loro) da essere sul punto della disperazione. Senza esercito, uomini e cavalieri, Rhaneyra e il suo Concilio hanno una brillante idea: aprire i casting per trovare un nuovo dragonrider. Ed è subito The Apprentice o qualsiasi programma del genere, nel quale uno sfortunato pesciolino si ritrova al cospetto di squali pronti a divorarlo, o in questo caso draghi più che contenti di dargli fuoco. Come intende giocarsi le sue carte il cavaliere con il 2% di sangue valyriano? Chiedendo al drago Mare Infuocato il terribile 32° (altra cit.) di servirlo. Però non ha detto “per piacere”, sarà per questo che è morto carbonizzato… Voto 2 al live-action di How to train your dragon.
Il cuore della puntata è però la ribellione del popolo di Approdo del Re: sfiancati e affamati dal blocco navale, quando si vedono recapitare barche piene di cibo dai Neri (Rhaenyra, la Coop sei tu) non ci pensano due volte a partire all’assalto della Fortezza Rossa, mettendo a rischio la vita di Alicent e figlia mentre si trovano al tempio. Circondata da una folla inferocita, la Regina Vedova dà prova di altro grande acume ordinando alle guardie di rinfoderare le spade. Il cavaliere ucciso a botte ringrazia. Per il resto, altre chiacchiere politiche che sembrano un qualsiasi confronto da Bianca Berlinguer tra esponenti della Lega e del PD. Voto 3 al Governo Targaryen, torniamo alle urne.
Per farvi capire quanto sia noioso e claudicante questo episodio, persino uno dei draghi si rompe la coda di aspettare e se ne va in giro per il Vecchio Continente a cercare qualcuno che possa cavalcarlo. Una svolta narrativa così poco logica (quantomeno all’interno delle meccaniche di House of the Dragon) da risultare la pietra tombale sulla puntata, e forse sulla valutazione complessiva della stagione. Perché non basta un alto momento con il ritorno di Re Gollum (Paddy Considine) o il fatto che il figlio stia seguendo le orme sfigurate del padre per cambiare la percezione delle cose: si parla, si parla, si continua a parlare delle stesse identiche cose e non si va mai davvero da nessuna parte. Quando c’era Viserys si stava meglio, mormorano a Westeros e come dargli torto.
Chiudiamo con una suggestione: è stato visto così tante volte e in così tante puntate, che non ci stupiremmo se il cane preso a bastonate nel primo episodio dall’acchiappatopi che ha ucciso Jaehaerys Targaryen si rivelasse a sua volta un cane Targaryen, domasse un drago e conquistasse da solo il Trono di Spade, spinto da tremenda noia. Non è il finale che ci meritiamo, ma quello di cui abbiamo bisogno.
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Foto: HBO
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