House of the Dragon: pro e contro di La regina che non fu. I voti semiseri alla 2×08
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House of the Dragon: pro e contro di La regina che non fu. I voti semiseri alla 2×08

Ultima puntata della rubrica satirica sugli episodi della serie spin-off del Trono di Spade: trionfa l'amore a Targaryen Island

House of the Dragon: pro e contro di La regina che non fu. I voti semiseri alla 2×08

Ultima puntata della rubrica satirica sugli episodi della serie spin-off del Trono di Spade: trionfa l'amore a Targaryen Island

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Ultima puntata della rubrica che vi ha accompagnato durante l’uscita della seconda stagione di House of the Dragon, in Italia in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. Vi abbiamo proposto il nostro commento e i voti semi-seri al meglio e al peggio di ogni puntata. Appuntamento al 2026 ora, nel frattempo potete recuperare a QUESTO LINK tutte le puntate della rubrica.


 
Con molta più fatica del previsto, ma siamo arrivati alla fine della seconda stagione. Alti e bassi fin qui, con tante chiacchiere e poca ma gustosa azione. Per questo gran finale ci si aspettavano molte cose… ma non un anti-climax del genere. Per carità, Il Trono di Spade si è chiuso con uno dei finali più anti-climatici di sempre, ma si trattava di una scelta particolarmente azzeccata per l’economia dei personaggi e dello sviluppo della storia, che ha comunque fatto storcere il naso nelle ultime due stagioni. Dopo tanto parlare, qui non si chiedeva la guerra totale negli ultimi 20 minuti ma… qualcosa, qualsiasi cosa. Voto 5 a La regina che non fu, che tra l’altro ha l’aria di un titolo scelto a caso dal cestone degli avanzi.
 
Si parte lontano da Westeros, dove Tyland Lannister sta trattando con i tre Re Magi. Dalla regia ci informano che no, sono tre comandanti dei pirati, i membri della cosiddetta Triarchia che semina terrore nei sette mari. Location caraibica, tenda medio-orientale e persone sporche ovunque. Un melting pot di luoghi comuni pirateschi che non mette a suo agio l’illustre leone e non aiuta che il boss finale di questa scena sia Lohar, piratessa senza pappagallo o occhio di vetro in grado comunque di terrorizzare con lo sguardo. Per aiutarlo, lo sfida ad una lotta nelle acque della Senna: nuova disciplina olimpica dagli imprevisti risultati batteriologici. Voto 6 al cross-over tra Pirati dei Caraibi e House of the Dragon.

Torniamo però a occuparci degli affari di casa Targaryen, e alle pene del giovane Aegon II, che sente sempre più vicino il momento in cui il fratello – che nel frattempo sfoga il suo leggerissimo disappunto mettendo a ferro e fuoco una città – arriverà a girarlo come una bistecca sul lato non ancora bruciato per finire il lavoro. L’alleanza degli storpi però porta i suoi frutti: Larys suggerisce di scappare a gambe levate, subito subitissimo, ma non prima di aver deciso con quale soprannome farà il suo ritorno nel prossimo futuro. Aegon il Pacificatore? Il Vittorio? La Delizia del Reame? Da qui suggeriamo il Due Facce, ma capiamo che possano esserci problemi di diritti sul nome. Nel mentre, Aemond cerca con la diplomazia di convincere la sorella Helaena Targaryen a salire sul suo drago, suscitando la reazione di mamma Alicent e l’unico moto d’orgoglio della donna da otto puntate a questa parte. Sono gli ultimi highlight di questa stagione di Al passo con i Targaryen Verdi, un reality show pieno di colpi di scena e dissapori familiari che meritano un 8 perché è pur sempre gossip.

Segue un momento confusione nel finale di House of the Dragon: su le mani chi si ricorda perché Rhaena Targaryen sia a spasso per la Valle, senza acqua, cibo o riparo e sulle tracce di un drago. Una storyline della durata di un minuto scarso che si percepisce debba essere importante, ma semplicemente non attacca… È come quell’amico di un amico che incontri di nuovo anni dopo dopo una mezza serata insieme e ti saluta calorosamente, ma tu fatichi anche solo a ricordarti il nome. Voto 3 al trattamento per la povera Rh…Lae… Ma certo che ci ricordiamo di lei.

Salto di qua, salto di là, Jacaerys Velaryon preso in giro dal nuovo bastardo in circolazione Ulf il Grigio e arriviamo finalmente a Harrenhal, dove tutti si augurano succeda finalmente qualcosa. È la puntata finale, Daemon la smetterà di avere visioni e farà finalmente qualcosa? No. Anzi, ha la madre di tutte le visioni, quella che sostanzialmente racconta tutto Il Trono di Spade in pochi flash, con tanto di “cameo” di Daenerys Targaryen. Così nessuno si dimentica che House of the Dragon è uno spin-off e si riaccende l’hype, bravi tutti e voto 7. Stesso voto che si merita il lord castellano di Harrenhal, Simon Strong, del quale si scopre la vera identità: è in realtà Filippo Bisciglia, giunto a Westeros per partecipare al falò di confronto tra Daemon e Rhaneyra, al cospetto del conduttore e di 5.000 soldati. Trionfa l’amore, il Re Consorte si inginocchia e ci verrebbe da gioire di più, non fosse che ci siamo sorbiti 186 visioni per tornare esattamente al punto di partenza…

Che in fin dei conti è quello che vorrebbe fare Alicent Hightower. Arrivata a Roccia del Drago – siamo ripetitivi, ok, ma quanto è facile passare da un posto all’altro di Westeros senza essere visti o fermati da una guardia, un custode, qualsiasi cristiano preposto alla sicurezza di quei luoghi? – l’ex migliore amica e ora matrigna e contemporaneamente zia di Rhaneyra lancia la sua proposta: «Ho sbagliato, facciamo che non è successo niente dai. Tana libera tutti». Eh no! Va bene un finale anticlimatico, ma così è troppo semplice. Infatti la Regina dei Neri ribatte subito: «Ok, ma fammi uccidere tuo figlio». L’altra accetta, firme sul contratto e guerra finita… per ora. Voto 9 alla capacità di risoluzione dei conflitti tramite reciproca uccisione dei figli, ma voto 2 alla generale e disattesa aspettativa di un finale un po’ più concitato.

Passeranno due anni ora, prima della terza e penultima stagione di House of the Dragon. Si combatterà comunque una guerra che non può essere evitata, perché che fai, spendi una stagione a radunare eserciti e cavalcatori di draghi e poi non li usi? Pare brutto per chi si è tanto impegnato. Noi vi rimandiamo al 2026 e agli approfondimenti su questa stagione e altre curiosità dal mondo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, che tornerà anche con un nuovo spin-off ambientato 90 anni prima degli eventi del Trono di Spade.

Foto: HBO

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