Con l’arrivo della seconda stagione di House of the Dragon, in Italia in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, torna anche l’appuntamento settimanale di Best Movie con il commento e i voti semi-seri al meglio e al peggio di ogni puntata. Seguiteci e nel frattempo potete recuperare a QUESTO LINK tutte le puntate della rubrica.
Visto che siamo in ballo, balliamo. Gli alti e bassi della seconda stagione di House of the Dragon ci portano ad un penultimo episodio che esalta, eccome se esalta, ma bisogna ignorare una serie di forzature e pigrizie narrative che ci hanno portato fino a questo punto. Come, ad esempio, il fatto che dopo due puntate a cercare nuovi cavalieri dei draghi, sia stata proprio una di queste maestose bestie a stufarsi e fare da sé, trovando nel giro di un amen un possibile dragon rider: neppure da Primark durante i saldi si è visto qualcuno fare acquisti così velocemente… Il voto generale alla puntata 2×07 La semina rossa è un 6.5: cose che fanno storcere il naso, ma abbiamo capito ormai che questo è quello che passa il convento…
L’episodio inizia con una palese citazione al mondo dei Pokémon: Addam Pescatore vuole prestare giuramento a Rhaneyra, schiera il suo nuovo Dragonite, che per motivi di diritti è stato ossimoricamente rinominato Mare infuocato terribile 32° e incontra la Regina dei Neri sul Percorso che da porta Ciclamopoli va a Porto Selcepoli. Rhaneyra usa “Ma dove l’hai trovato quel drago?”, ma non ha effetto su Addam Pescatore. Di contro, il figlio segreto di cui tutti sanno usa “Già che ci sono, visto che sono abituato a servire, servo te“. È super efficace, Rhaneyra Regina dei Draghi è così confusa da accettare. Voto 5 al reclutamento: le soluzioni arrivano ai piedi di Rhaneyra, portati dal vento. Comoda così, eh…
Stacco e si passa alla Fortezza Rossa, dove Alicent licenziata dal figlio vaga per il castello senza nulla da fare. Dura la vita da disoccupati, potrebbe magari prendersi cura dell’altro pargolo carbonizzato dal fratello ma invece no, ne approfitta per andare a fare campeggio insieme al più vecchio dei cavalieri della Guardia Reale che non vedeva proprio l’ora di andare a montare una tenda Ikea in mezzo al nulla e aspettarla mentre gioca a fare Ophelia in mezzo al lago. Se c’è una cosa che ci ha insegnato questa seconda stagione, è che quando non sai cosa far fare a un personaggio tormentato basta mandarlo in castigo da qualche parte a girarsi i pollici. Sì insomma, sapete, come quel Daemon Targaryen che da sette episodi è in esilio a Harrenhal. Arrivati alla 453° visione, lo zio-marito non ne può più ma continua a prendere pizze in faccia da tutti, TUTTI! Ora è persino il giovane Lord Tully a blastarlo, giusto prima di tornare a fare il riposino pomeridiano. Voto 6- di incoraggiamento per Alicent e Daemon: ripigliatevi, amici, fate qualcosa, dite qualcosa di sinistra…
Il grosso dell’azione però questa volta è tutto a Roccia del Drago, dove il piano geniale è in moto: radunare un gruppo di bastardi Targaryen dai bassifondi di Approdo del Re, farli arrivare sull’isola dei Neri e metterli di fronte a un drago per vedere se questo va d’accordo con qualcuno di loro. Tralasciando il fatto che la capitale dei Sette Regni ha le peggiori forze dell’ordine mai viste prime, roba che gli sfilano davanti decine e decine di poveracci coi capelli biondi, salpano su barchette di fortuna arrivate da chissà dove e nessuno – NESSUNO – fa assolutamente niente per fermarli (voto 2), a risentirsi per il piano è soprattutto Jacaerys Velaryon. La discussione va circa così: «Ma ti pare il caso di reclutare dei bastardi per il tuo esercito?» «Perché no?» «Boh, lo sono anche io però». Strano momento per darsi del figlio di putt**a, ma d’altronde il ragazzo è in quella fase in cui gli adolescenti vogliono solo cavalcare draghi e fare guerra… So’ ragazzi.
Prima del gran finale, altro problema per i Neri: il sindacato dei Custodi dei Draghi proclama uno sciopero generale per protestare contro la possibilità che l’intelligenza artificiale (quella che ha elaborato il geniale piano in corso) possa rubare loro il lavoro. Le parti si ritroveranno al tavolo per proseguire le trattative nei prossimi giorni, ma non filtra ottimismo: si rischia il blocco del settore draghi e conseguenti ritardi nello sterminio delle pecore su territorio nazionale. Appello del Presidente Mattarella: «Si ritrovi l’unità nazionale in questo momento di crisi». Voto 7, come i giorni di agitazione annunciati dalla sigla sindacale.
Rhaneyra però tira dritto e conduce la sua squadra di bastardi in cerca di gloria nella Fossa dei Draghi, chiama il secondo più grosso pachiderma alato a disposizione e gli apre il buffet. Tutto perché il primo a farsi avanti è Quasimodo Targaryen, non proprio la migliore delle scelte possibili. Lo screen time però ci viene in soccorso: sappiamo già chi sarà a domare Vermithor, quel vichingo col sangue blu che non ha esitato un secondo a mollare la moglie e casa di fronte alla possibilità di farsi un giro su una Ram 1500 da 401 cavalli (mangiati) che consuma 10 pecore al km. Chiamala crisi di mezza età… Voto 8 alla sequenza di House of the Dragon Trainer, che si conclude come al solito in maniera provvidenziale quando Ulf il Bianco inciampa in un drago al quale sta subito simpatico.
L’ultima scena della puntata è quanto di più badass si possa chiedere: Ulf, appena presa la patente, porta il suo Ali d’argento a fare un giro in Corea del Nord, suscitando l’interesse del principe Aemond. Pronti via, lo insegue con la portaerei Vhagar fin quando non arriva in prossimità di Roccia del Drago. Qui, Rhaneyra è schierata sulla scogliera con i suoi nuovi acquisti al fantadrago, cosa che costringe Aemond a battere in ritirata. Che smargiassa, questa Rhaneyra! Voto 10 al momento “Come at me, bro”.
Manca solo un episodio, poi House of the Dragon andrà in letargo. L’ultima puntata saprà bilanciare un po’ meglio i momenti di stanca e di grande televisione visti in questa seconda stagione? Lo speriamo, così come speriamo che Addam Pescatore riesca a far evolvere il suo Magikarp e diventare un vero allenatore Pokémon.
Foto: HBO