House of the Dragon, un dettaglio cambiato dai libri ha migliorato l'intera serie
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House of the Dragon, un dettaglio cambiato dai libri ha migliorato l’intera serie

Lo show HBO ha apportato una modifica cruciale in sede di sceneggiatura, per potenziarne l'impatto narrativo

House of the Dragon, un dettaglio cambiato dai libri ha migliorato l’intera serie

Lo show HBO ha apportato una modifica cruciale in sede di sceneggiatura, per potenziarne l'impatto narrativo

House of the Dragon

La serie tv di House of the Dragon è riuscita a trasformare una scelta narrativa controversa in un elemento essenziale per lo sviluppo della trama e dei personaggi nella seconda stagione, dimostrando come questo prequel possa arricchire l’universo de Il Trono di Spade.

Sebbene la prima stagione abbia introdotto alcune modifiche rispetto al materiale originale di George R. R. Martin, come lo spostamento del conflitto dall’ambizione alla profezia, che inizialmente sembrava indebolire la caratterizzazione dei personaggi, la seconda tranche di episodi ha saputo sfruttare proprio l’espediente della profezia per arricchire la trama e lo sviluppo dei protagonisti.

House of the Dragon 2, di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione, riporta i fan nel mondo di Westeros, esplorando la Danza dei Draghi, una guerra civile tra i Targaryen. A differenza del libro, la serie sceglie di concentrarsi su una versione della “verità” e su una maggiore caratterizzazione dei personaggi, che nel romanzo sono presentati come figure storiche bidimensionali. Nello specifico, la prima stagione si è concentrata sugli eventi precedenti alla guerra, mentre la seconda stagione approfondisce il conflitto.

Nonostante molte delle modifiche effettuate nella trasposizione seriale abbiano funzionato, l’introduzione della Profezia di Cronache del ghiaccio e del fuoco come motore del conflitto ha suscitato critiche. Nel libro, sono l’odio e l’ambizione a condurre alla guerra, mentre nella serie è la rivelazione della profezia da parte di Viserys ad Alicent che scatena il conflitto. Un cambio di direzione che inizialmente poteva sembrare di poco conto, ma che assume un ruolo molto più significativo nella seconda stagione, potenziando l’arco di alcuni personaggi, come Daemon e Rhaenyra, e conferendo un nuovo scopo alla trama.

Uno dei cambiamenti più forti della serie è la rappresentazione di Alicent e Rhaenyra come amiche d’infanzia, scelta che aggiunge sicuramente complessità alla loro relazione. La prima stagione si concentra sul deterioramento della loro amicizia dopo che il padre di Rhaenyra sposa Alicent, culminando in un potenziale riavvicinamento prima della morte di Viserys. Tuttavia, la sua ultima rivelazione sulla profezia viene fraintesa da Alicent, che crede erroneamente che Viserys desiderasse che suo figlio Aegon salisse al trono, scatenando così la guerra.

Così, la seconda stagione di House of the Dragon sfrutta l’espediente della profezia per dare profondità alla storia e ai personaggi. Alicent, inizialmente motivata dal desiderio di rispettare i desideri di Viserys, si rende conto del peso della profezia e cerca di trovare una via d’uscita dalla guerra. Allo stesso tempo, Rhaenyra ne diventa sempre più ossessionata, credendo di dover governare per proteggere il regno da una futura minaccia.

La profezia diventa anche un elemento chiave nello sviluppo del personaggio di Daemon. Dopo aver appreso la verità a riguardo, abbandona le sue ambizioni personali e si riconcilia con Rhaenyra, unendo le loro forze per affrontare la guerra: questo sviluppo aggiunge una nuova dimensione al loro rapporto e prepara il terreno per i conflitti futuri.

Cosa ne pensate di questo cambiamento apportato rispetto al materiale cartaceo? Diteci la vostra nei commenti!

Fonte: Collider

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