Sotto l’influsso delle radiazioni gamma, come tutti i fan della Marvel sapranno già, lo scienziato Bruce Banner vede deformarsi il suo DNA trasformandosi nell’Incredibile Hulk e sviluppando una forza prodigiosa oltre a delle dimensioni fisiche immense e impressionanti, a partire oltretutto da un uomo dalla corporatura non così robusta. Ma la domanda è, probabilmente, sempre la stessa: come avviene tutto ciò?
I creatori Stan Lee e Jack Kirby volevano un personaggio che rispecchiasse l’archetipo letterario di Dr. Jekyll e Mr.Hyde e si sono dati da fare, attraverso idee para-scientifiche ma geniali frutto della loro sterminata fantasia, per far trasformare Banner nel furioso Hulk sotto costrizione emotiva e psichica.
La trasformazione di Bruce, nei fumetti, non è elaborata secondo particolari nozioni scientifiche al di fuori delle già citate radiazioni gamma, ma è chiaro che qualcosa nel DNA di Bruce Banner debba cambiare affinché questa mutazione possa essere ritenuta anche solo lontanamente fattibile. Una dose di radiazioni gamma nella vita reale potrebbe mutare o distruggere il DNA di una persona normale, come accadde alla celebre chimica Marie Curie, morta di una forma di leucemia collegata a un avvelenamento da radiazioni gamma.
Adesso, però, la scienza ha provato ad azzardare una risposta: un biologo di Stanford ha ipotizzato infatti che ci possa essere in ballo qualche modifica avanzata del genoma coinvolto nella creazione di Hulk. Sebastian Alvarado, un ricercatore già fregiatosi di un dottorato in biologia proprio all’Università di Stanford, suggerisce, sebbene sia uno sforzo di immaginazione notevole rispetto a ciò che hanno fornito Lee e Kirby sulle tavole dei Marvel Comics, che il DNA a doppia elica di Banner potrebbe essere stato completamente rotto dalle radiazioni gamma.
In un articolo di Stanford del 2014, Alvarado ha postulato che il DNA di Banner si fosse riparato da solo, codificando erroneamente alcuni collegamenti e venendo successivamente attivato dalla rabbia, fino alla terribile trasformazione in Hulk. Il personaggio presenta la sua caratteristica colorazione verde, per la quale è celebre, per via degli editori dei fumetti, che non accolsero il design iniziale preferito da Lee (quello di un Hulk grigio), ma Alvarado suggerisce che il verde sia dovuto in realtà alla reazione traumatica del corpo di Banner, che si allunga enormemente e forma un livido verdastro su tutto il corpo.
Laddove il DNA di un normale essere umano si riverserebbe insomma nella comune codificazione di un genoma, il DNA di Banner è stato rotto e riparato in una configurazione così errata da consentire la nascita di Hulk. Ma piuttosto che produrre una semplice mutazione del DNA, che normalmente si verifica per molte generazioni, il DNA di Banner finisce col cambiare rapidamente, reagendo alle emozioni.
Ovviamente nel fumetto sono presenti anche dei dettagli ulteriori che cozzano con un’eventuale spiegazione scientifica completa: come sappiamo, Hulk vive nella coscienza di Banner a tutti gli effetti come una doppia personalità e detesta essere intrappolato e dover scendere a patti con le repressioni emotive e umane di Banner. In queste aree cognitive del discorso fisico e “corporale” relativo alle emozioni, ovviamente, diventa più difficile per la scienza farsi largo.
E voi, cosa ne pensate della teoria scientifica fin qui esposta? Vi sembra sufficientemente chiara e plausibile, o sareste in grado di avventurarvi proponendone altre di segno diverso? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti.
Fonte: Screen Rant
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