Venezia riesce dove Cannes aveva fallito. Niente giudizi sui due Festival, sia chiaro: ma se oggi possiamo vedere nei cinema italiani Hunger, debutto dell’ex scultore e fotografo Steve Rodney McQueen premiato a Cannes nel 2008 come Miglior opera prima, lo dobbiamo (anche) a Shame, secondo film del talento inglese premiatissimo all’ultimo Festival di Venezia. Ed è un peccato che Hunger, “fame”, arrivi solo ora: sontuoso e intensissimo – più di quanto sia permesso” esserlo a un’opera prima –, racconta le difficili condizioni di vita dei terroristi irlandesi dell’IRA imprigionati nelle carceri inglesi. Tra torture, violenza e un’insostenibile, costante tensione tra detenuti e carcerieri, spunta una speranza per cambiare le cose: Bobby Sands (Michael Fassbender, qui all’inizio del sodalizio artistico con McQueen), galeotto che, per protestare contro il trattamento riservato a lui e ai compagni, dà il via a uno sciopero della fame. Una storia vera, che scosse l’opinione pubblica britannica e che McQueen racconta con maestria e talento, senza risparmiare esplosioni di malessere e violenza.
dal 27 aprile
(Id., Gb 2008)
Regia: Steve McQueen
Interpreti: Michael Fassbender, Brian Milligan, Liam Cunningham
Trama: 1981, Irlanda del Nord. I terroristi dell’IRA imprigionati nelle galere britanniche cominciano uno sciopero della fame per protestare contro le violenze in carcere.
Genere: drammatico
Durata: 96’
DA VEDERE PERCHÉ: per scoprire com’è cominciata la breve ma già luminosa carriera di Steve McQueen (e dell’amico Michael Fassbender).
La scheda è pubblicata su Best Movie di aprile a pag. 95
© RIPRODUZIONE RISERVATA