Come accaduto per altre famose saghe letterarie come Harry Potter o Il Signore degli Anelli, anche Hunger Games ha dovuto subire dei tagli e delle modifiche nel passaggio tra la carta e il grande schermo. E se alcuni aspetti hanno avuto maggiormente risalto nell’adattamento cinematografico, altri, seppur centrali per la storia o il mondo di Katniss, non hanno purtroppo trovato spazio.
Gli autori della trilogia, tuttavia, sono stati spesso accusati dal fandom di aver rimosso alcuni degli aspetti più crudi e terribili della dittatura di Panem, come la creazione degli ibridi o le mutilazioni dei dissidenti. Tra gli elementi più controversi che sono stati del tutto eliminati dalla versione cinematografica c’è anche, ad esempio, il sistema delle tessere, una delle trovate più malvagie architettate dal regime.
Benché nel primo film si accenni vagamente a questa pratica, è nei libri che le tessere assumono un ruolo centrale nella storia di Katniss. Già nel primo capitolo, infatti, la protagonista ci informa che per gli abitanti dei vari distretti di Panem è possibile chiedere al governo razioni di cibo e olio extra, con in cambio l’inserimento di un biglietto in più con il proprio nome nella boccia di vetro che verrà utilizzata per la mietitura degli Hunger Games. Sia Katniss che l’amico Gale, entrambi in condizioni di povertà, sono costretti a ricorrere più volte a questo crudele meccanismo. Anzi, la protagonista chiede tessere anche per la sua famiglia, composta dalla madre e dalla sorellina Prim, con il risultato che ogni anno compaiono nella lotteria degli Hunger Games quattro biglietti a suo nome, invece che uno. Gale, invece, afferma che il suo nome, da quando è entrato nell’età per i partecipare ai giochi, è stato inserito ben 42 volte.
Nonostante possa sembrare un dettaglio trascurabile, è in realtà una delle pratiche più integrali al funzionamento della dittatura di Panem, e una di quelle che maggiormente rappresentano la crudeltà del regime. Attraverso il sistema delle tessere, infatti, il governo si assicura che ad essere scelti per gli Hunger Games siano i ragazzi più poveri dei Distretti inferiori, il cui nome appare decine e decine di volte. Per i benestanti, invece, c’è sempre una probabilità minore di essere selezionati, come fa notare Gale parlando dell’amica di Katniss Madge Undersee: in quanto figlia del sindaco, lei non ha mai dovuto richiedere razioni di cibo extra, e dunque il suo nome compare solo un manciata di volte rispetto a quello dei protagonisti.
Oltre a giocare in maniera sadica con la povertà delle famiglie, quasi a volerle punire perché muoiono di fame, questa pratica si assicura anche che i favoriti nei giochi, cioè i ricchi tributi dei Distretti 1, 2 o 4, si trovino davanti avversari deboli e fisicamente malnutriti, dunque facili da abbattere. Un sistema che sarebbe stato difficile spiegare in breve nei film, ma che avrebbe assicurato una maggiore comprensione del totalitarismo di Panem.
Fonte: CBR
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