Marvel sì, Marvel no. Periodicamente, torna in auge il dibattito nato da una provocazione di Martin Scorsese, che più di quattro anni fa ha criticato il mondo del cinecomic della Casa delle Idee (e non solo), sostenendo che non si tratti di vero cinema, bensì soltanto di intrattenimento. Da allora sono moltissime le voci che si sono aggiunte al discorso, tra attori del MCU, registi e volti famosi di Hollywood. Uno dei grandi nomi che mancavano all’appello era però quello di George Lucas, protagonista in questi giorni di un panel a lui dedicato al Festival di Cannes 2024.
Dopo aver ripercorso la sua carriera e risposto a critiche e osservazioni, il geniale autore della saga di Star Wars ha trovato il tempo per rispondere all’amico e collega Scorsese. Interrogato da un reporter di Brut 9, Lucas ha dato una risposta decisamente nel suo stile: «Ascolta. Il cinema è l’arte delle immagini in movimento. Perciò se l’immagine si muove, quello è cinema. Ma penso che ora Marty abbia cambiato idea su questo argomento».
Il papà di Star Wars ha poi raccontato un episodio simile in cui Scorsese è tornato sui suoi passi, a testimonianza di come la sua opinione possa essere cambiata rispetto a quella famosa frase di qualche anno fa: «Alcuni registi come Martin, Christopher Nolan e molti altri non erano felici che io stessi portando avanti la battaglia del cinema digitale. Dicevano: “No, no, questi non sono veri film, i colori non sono gli stessi, non possiamo farlo”. Ora, non so se Nolan abbia cambiato idea, ma so che Scorsese e altri hanno rivisto le loro posizioni e infatti oggi il cinema è quasi completamente digitale».
Secondo George Lucas, il problema del cinema contemporaneo non è certo il genere dei cinecomic, bensì una generale mancanza di originalità e di voglia di osare, che avrebbe portato a una stagnazione delle storie: «Nessuno sa più cosa fare. Le storie che raccontiamo sono vecchie, sono sequel o remake di vecchi film. Non succede soltanto con il cinema, ma anche con tutto il resto. Manca l’originalità, il pensiero comune è: “Ho visto questa cosa, facciamone una simile”. Gli studi non vogliono qualcosa di completamente nuovo e sconosciuto, vogliono cose familiari. Non riescono a immaginare cose che non esistono ancora».
I tempi delle opere rivoluzionarie come il suo Star Wars sono dunque finiti? Dal canto suo, per non lasciare dubbi, alla fine dell’intervista Lucas ha confermato che non tornerà a dirigere. Tra i suoi piani futuri, a quanto pare, ci sono godersi la pensione e aprire un museo a Los Angeles.
Voi che ne pensate? Siete d’accordo con il suo pensiero sui film Marvel e sul cinema attuale?
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