La vicenda del sottomarino Titan, scomparso e ritrovato imploso nei pressi del relitto del Titanic, proprio per la vicinanza con il transatlantico protagonista del film di James Cameron, offre punti di contatto con il mondo del cinema e non solo. Nelle ultime ore è affiorata online una presunta profezia dei Simpson; ma questa volta è l’autore stesso dell’episodio a smentire qualsiasi possibile riferimento anche solo con Titanic.
L’episodio in questione è Simpson Tide, il diciannovesimo della nona stagione andato in onda il 29 marzo 1998 – quindi poco dopo l’uscita del film di Cameron. Nella puntata, Homer viene licenziato dalla centrale nucleare e si ritrova richiamato in Marina. Assieme al presunto padre biologico e cacciatore di tesori Mason Fairbanks si immerge nelle acque per recuperare alcuni forzieri, per poi venire coinvolto in uno sfortunato incidente.
Le analogie, per la verità, si fermano qui: la puntata non verte sulla visita turistica al Titanic e quindi il paragone con altri eclatanti e leggendari esempi dalla serie de I Simpson – come l’elezione di Donald Trump o la morte della Regina Elisabetta – regge poco. A smentire il tutto ci ha pensato anche il produttore e sceneggiatore Mike Reiss, che curiosamente lo scorso luglio è stato proprio a bordo del sottomarino della OceanGate per visitare il Titanic.
«Quello è il mio episodio – ha detto, in alcune dichiarazioni riportate dal NY Post – ma anche io me ne ero completamente dimenticato». Reiss, poi, ha aggiunto anche qual è stata la vera ispirazione dietro alla puntata: «Abbiamo fatto quell’episodio perché il film Crimson Tide era appena uscito – ha detto, riferendosi al titolo con Denzel Washington e Gene Hackman del 1995 – Non abbiamo predetto il futuro, abbiamo fatto un riferimento a quel film e 20 anni dopo è successo qualcosa di simile».
Nelle scorse ore, ha parlato anche James Cameron: per il regista ci sono molte similitudini nella tragedia del Titan e quella del Titanic, come il fatto che in entrambi i casi c’è stato chi ha tentato di evitare il disastro sottolineando i pericoli ai quali i mezzi andavano incontro. Numerosi esperti di immersioni hanno infatti sconsigliato l’impresa alla OceanGate e persino alcuni passeggeri in queste ultime ore la stanno definendo una follia.
Reiss, d’altro canto, ci ha tenuto a sottolineare che l’azienda è meno imprudente di quello che può sembrare: «C’è stata un’immersione in cui, non appena le comunicazioni si sono interrotte, siamo tornati subito in superficie. Eravamo andati a vedere un U-Boat al largo di New York. L’abbiamo visto per un secondo e ci hanno detto: ‘Torniamo su, non dovremmo essere qui sotto’ – ha dichiarato – Non sono dei temerari. Prendono la cosa molto seriamente».
Foto: Fox
Fonte: NY Post
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