Il successo de I Soliti Idioti è ormai un dato assodato: 8,5 milioni di euro incassati in una decina di giorni. Un fenomeno, nato dalla tv e approdato al cinema, che Best Movie ha voluto indagare sul campo, incontrando il pubblico di Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio all’uscita del cinema, incontrando voi!
Durante il secondo weekend i programmazione del film, vi abbiamo aspettato venerdì sera davanti all’uscita dell’Odeon The Space di Milano e sabato pomeriggio fuori dall’Uci di Lissone (Monza e Brianza). Ecco cosa abbiamo scoperto!
«Il film mi è piaciuto, ricalca le scene presentate su MTv settimanalmente e quindi i personaggi rimangono fedeli a quanto trasmesso in tv. Avendo letto una loro intervista, so che il loro scopo è quello di criticare la società moderna italiana tramite la loro comicità. Questo a molti può apparire volgare ed essere criticabile, io lo trovo comunque un modo diverso per far emergere certi problemi. Anche se penso che guardare I Soliti Idioti in modo più spensierato, senza porsi troppi interrogativi, renda le loro gag molto più divertenti e appetibili. Questo film farà ridere dall’inizio alla fine i fan della serie come me. Peccato solo per l’assenza di personaggi di punta come i preti e i bambini di “mamma esco” e il fatto che le storie delle 4 coppie di personaggi presentati non si incrocino mai realmente. Comunque, per chi ha una morale più forte, è meglio concentrarsi su altri tipi di comicità».
Il commento di Marco, 27enne milanese incontrato all’uscita di una sala del centro meneghino, riassume in poche parole il sentimento e le impressioni che accomunano la stragrande maggioranza del pubblico, prevalentemente composto da adolescenti, che in queste due settimane ha affolato i cinema d’Italia per vedere I soliti idioti.
Conosciuti grazie ai loro sketch televisivi Mandelli e Biggio sono i beniamini di una larga parte di giovanissimi che li ama perché «Fanno ridere perché sono spontanei e ironizzano sulla quotidianità, su situazioni e personaggi realistici». A chi contesta a I Soliti Idioti di proporre un modello di comicità vuota, volgare e fine a se stessa, i ragazzi rispondono: «Beh anche i cinepanettoni sono volgari e la gente li va a vedere lo stesso, anche gli adulti». Un’osservazione che ricalca un po’ anche il giudizio di una nostra lettrice, Marina, che pochi giorni fa postava, tra i molti altri, questo commento sulla pagina Facebook di Best Movie: «Non riesco a capacitarmi del fatto che il film abbia sollevato miriadi di critiche quando da decenni si accettano silenziosamente dei cinepanettoni che sono la cosa più squallida mai vista al cinema!». Insomma, come se i fan di Father & Son fossero sostenitori di una nuova comicità, che vuole prendere le distanze da Vacanze di Natale & Co….
Dalla nostra inchiesta sul campo, tuttavia, emerge proprio un altro dato. Quasi tutti i ragazzi usciti dalle proiezioni de I Soliti Idioti, infatti, corrono ugualmente in sala per i film di Boldi, De Sica e Aldo, Giovanni e Giacomo.
Il film, che ha diviso anche la critica degli addetti ai lavori, come testimoniano anche i commenti di due dei nostri blogger, non ha trovato giudizi unanimi neppure nei sondaggi pubblicati ad hoc sul nostro sito. Se il 60% dei nostri lettori ha risposto di aver amato il film, solo il 47% sostiene che la pellicola veicoli una satira alla società interessante, mentre il 53% ammette che la comicità del duo sia l’espressione di un inutile vuoto volgare. Insomma è come se nel complesso emergesse un giudizio che se da un lato ridimensiona chi dietro I Soliti Idioti ha visto una sorta di monito contro il declino dei nostri costumi e della nostra morale, dall’altro evidenzia chiaramente forse un più onesto punto di vista, condensato nelle parole di Elisabetta (20 anni) alla fine del film: «E chi ha mai detto che I Soliti Idioti non sono volgari? Fanno ridere proprio per questo». Dettagli tra l’altro che non scandalizzano neppure i genitori, forse non molto consapevoli dei contenuti e del linguaggio usato dai protagonisti, che accompagnano i figli alle proiezioni pomeridiane del weekend.
Tanti sono infatti i gruppi di tredicenni/quattordicenni incontrati durante le nostre interviste, che in effetti, come Emanuele, ci confidano che «la mamma non sa cosa vengo a vedere, ma non mi chiede niente neanche quando sono a casa». Lui, al primo anno di liceo, è venuto al cinema con i suoi compagni di classe «per socializzare». I Soliti Idioti, infatti, fanno anche questo. C’è chi, come Andrea (28 anni), è stato «incastrato» dai colleghi di lavoro. «Mi hanno trascinato qua. Non conoscevo il programma tv, ma tutti ne parlavano sempre. Gente seria, con lauree e master… Mi sono lasciato convincere perché se tutti loro erano così divertiti dalla serie, il film non poteva non essere fenomenale. E invece mi sono ritrovato alla rinascita di Pierino. Non c’è niente di nuovo: sembra un b-movie degli anni Settanta/Ottanta».
Di sicuro non è un film da vedere in occasione di un appuntamento romantico. «Non ci vengo mai più al cinema con te! E’ una cavolata mostruosa», urlava una ragazza imbestialita contro il suo fidanzato, che raggiungedola rincarava la dose: «Dai c4770!».
Forse, uno dei nostri più assidui lettori, il provocatorio AndreaRocky, ha colto nel segno, commentando sul sito: «I soliti idioti è un film fatto per il proprio pubblico, chi non lo segue o ama non deve vederlo, perché è fatto proprio per essere odiato. Quindi, chi ama la serie tv amerà il film, gli altri non dovrebbero vederlo né criticarlo».
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