No, non sono tutti come Lui. Inutile negare che abbiamo sospirato tutte, nel 1992, quando uscì Bodyguard: Lui era un ex agente dei servizi segreti assunto da una star di bellezza strepitosa minacciata da un maniaco. La stella era Whitney Houston e, se la sua guardia del corpo l’avesse seguita anche negli anni a venire, forse ora non sarebbe quel disastro ambulante che stringe il cuore. Lui, nel pieno del proprio fulgore, era Kevin Costner, e alla fine della storia (un thriller amoroso nemmeno troppo riuscito) si sognava di venire protette, amate, difese da uno così. Oggi si mormora che potrebbe essere la popstar Rihanna a vestire, in un remake, i panni che furono di Whitney e noi ci immaginiamo un Bradley Cooper perfetto sostituto di Kevin.
Un po’ stereotipo, un po’ status symbol, il bodyguard pare una figura di cui nessuno che abbia uno straccio di notorietà e quattro fan può e vuole fare a meno. Massiccio, rasato a zero, vestito di nero e con l’occhiale scuro da man-in-black estrogenato, è l’ombra delle stelle o stelline che deve seguire, finendo per diventare un “occhio privato” sui vizi dei clienti. Ma dato che non esistono nemmeno più i valletti di una volta (Buckingham Palace e le pruriginose fughe di notizie insegnano, vedi Lady D), figuriamoci i bodyguard. Così, si tenta di tacitarli preventivamente con contratti blindati che promettono loro, se sveleranno qualcosa di riservato, anni di sventure, salassi economici, guerre in tribunale. A Hollywood va di moda ingaggiare come bodyguard ex soldati israeliani del Mossad: «molto riservati e professionali», assicurano divi come Mel Gibson (il “suo” Avi Korein ha aperto un’agenzia in proprio, la Screen International Security Services) e la “desperate housewife” Eva Longoria.
Eppure c’è sempre qualche ragazzotto che non riesce a tenere la bocca chiusa. Il cinquantenne Lee Weaver, dopo una lunga carriera come guardia del corpo di svariati vip, guadagnava 2.000 dollari a settimana per proteggere Lindsay Lohan. Alla fine, si è licenziato perché il compito stava diventando troppo oneroso. (Foto Kikapress)
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Il bodyguard di Lindsay Lohan, Lee Weaver, si è licenziato per la vita «fuori controllo» della star
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