Un anno all’interno dell’aeroporto internazionale di Milano Malpensa, visto e vissuto da vicino con un occhio particolare: quello delle forze dell’ordine, nella loro “quotidiana” lotta alla criminalità, tra controlli a corrieri della droga, esportatori di valuta e clandestini di ogni genere. Il legame tra controllore e controllato, il sottile confine tra pericolo reale e paura, nonchè l’ossessione per la sicurezza e la paura dell’altro che contraddistinguono la stragrande maggioranza delle persone che transitano per gli hangar d’accesso alle “vie del cielo” sono le tematiche de Il Castello, l’unico film italiano in concorso al 17esimo festival internazionale del cinema Visions du Réel, in programma a Nyon (Svizzera), da 7 al 13 aprile 2011, all’interno del quale sarà proiettato come apertura.
Vi mostriamo il trailer del film documentario diretto da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, prodotto da Montmorency Film in collaborazione con Rai Cinema e con il contributo di Lines Distributore internazionale GA&A. che – come una sorta di grande fratello del vissuto reale e quotidiano – racconta un luogo in cui la burocrazia, le procedure e il controllo mettono a dura prova la libertà degli individui, degli animali e delle merci che vi transitano. «Abbiamo deciso di girare un film in un aeroporto perché crediamo che sia il luogo in cui, meglio che altrove, si riesce a comprendere l’ossessione per la sicurezza, la paura dell’altro e la strategia del controllo che pervadono il nostro presente», hanno spiegato gli autori. In un aeroporto si sperimentano le nuove forme del controllo, si crea un laboratorio permanente sulla sicurezza come nessun altro spazio pubblico riesce a essere: Servizi Segreti italiani e stranieri, Polizia di Frontiera, Guardia di Finanza, Carabinieri, Guardie giurate, cani anti droga, anti valuta e anti esplosivo, telecamere ovunque. E la paura, costantemente alimentata, di un pericolo sconosciuto in arrivo. Osservando il lavoro delle forze dell’ordine all’interno della zona aeroportuale si compone il ritratto di una frontiera presa in esame per dodici interi mesi per dar vita, a un film che gli stessi autori descrivono come corale, a volte drammatico, a tratti ironico e contemplativo.
Il film sarà presentato anche in Canada al festival internazionale del documentario Hot Docs (Toronto, 28 aprile – 8 maggio 2011).
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