Tutta Italia lo conosce come il papà di Rat-Man, il personaggio immaginario protagonista dell’omonima saga a fumetti che dal 1989 ha conquistati milioni di lettori con le sue folli e parodistiche avventure. Pubblicato anche all’estero, è divenuto ormai un classico del fumetto, contribuendo al grande successo del suo autore Leo Ortolani, che negli anni si è consolidato anche grazie a opere come Venerdì 12 e Gli intaccabili.
Il fumettista, tra i più riconoscibili del panorama italiano della Nona Arte, ha però molto altro da raccontare ed è venuto al Best Movie Comics and Games per condividere la sua idea di cinema, che tanto ha influenzato alcuni dei suoi lavori più famosi. A condividere il palco con lui è stato un nome noto della rivista e della Settima Arte italiana: Nicola Nocella, curatore della rubrica Belushi vive e presto di nuovo sul grande schermo con il film Rido perchè ti amo diretto da Paolo Ruffini.
Si è naturalmente partiti dal grande successo della sua carriera, la saga di Rat-Man che ha segnato un’epoca ed è ormai andata in archivio. Non è da tutti però riuscire a chiudere con un personaggio così iconico: «La cosa che mi porta a fare fumetti è la noia, e li cambio sempre per noia – ha detto Leo Ortolani – Quando faccio qualcosa magari funziona, potrei continuare a fare parodie etc… Ma dopo il sesto numero della prima serier mi ero già annoiato».
Da lì il cambio di rotta: «Ho cominciato ad aggiungere un dietro le quinte, a creare spessore nel personaggio. Sapevo che non avrei portato avanti la serie come un Dylan Dog o un Tex. C’è stato un periodo in cui lavoravo e vedevo tutti sui romanzi grafici, io invece mi sentivo un po’ ingabbiato, mi divertiva quindi fare puntate su altre cose. Però in quest’ottica l’idea era di fare un percorso sulla saga di un supereroe che sapevo che avrei chiuso». La parola fine è stata scritta col numero 122, ma in mezzo ci sono stati lavori come The Walking Rat, uno di quelli che meglio evidenzia la sua celebre commistione tra fumetto e cinema.
Un percorso partito da Die Hard 4, proseguito poi con Avengers. Al Best Movie Comics and Games è andato in scena poi un botta e risposta che ha toccato alcuni dei film più famosi degli ultimi 20 anni. Come Star Wars Episodio I e la saga di Fast & Furious, di cui Leo Ortolani è grande fan: «Con Fast X ho spento il cervello: ci sono macchine che sfidano la gravità, Newton che piange in un angolo e il film è perfetto. Come quando avevo le Hot Wheels e le buttavo a ca**o da un mobile all’altro».
Bocciati invece i tentativi americani di darsi al cinema d’essai, come con Beau is Afraid e soprattutto Nomadland: «L’ho visto al cinema quando è uscito dopo la pandemia: volevo tagliarmi le vene. Mi è rimasta in mene solo la scena della diarrea nel furgone, sarà che vengo dai Vanzina…»
Immancabile un’ultima domanda sul futuro editoriale di Rat-Man. Ci sarà mai un ritorno? «Uso il personaggio per altre storie, non do niente per scontato ma finora non mi è venuto mai in mente di guardarmi indietro e pensare di riportarlo. Poi magari cambio idea». L’ultima battuta chiude il cerchio e riguarda il possibile interprete del personaggio in un film: «Favino! No, scherzi a parte l’unico in realtà che potrebbe farlo è Nicola Nocella». Applausi, buio in sala.
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Foto: Getty Images
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