L’annuncio del remake de Il Corvo ha scatenato infuocate polemiche, alimentate dalle prime immagini dal set e quindi dal trailer ufficiale. Ma ora è lo stesso Bill Skarsgård, protagonista del film diretto da Rupert Sanders nei panni di Eric Draven, a esprimere sentimenti ambivalenti nei confronti del rifacimento del cult movie con Brandon Lee, ucciso tragicamente sul set da quello che doveva essere solo un colpo a salve.
Non sono né l’aura del mito del figlio di Bruce Lee o le criticatissime scelte in termini di make up e costumi a lasciare perplesso il giovane attore, che per la prima volta dichiara apertamente di aver sperato in un diverso finale, da lui definito come «più definitivo».
Senza indulgere in alcuno spoiler, Bill Skarsgård ha raccontato i suoi quattro mesi di riprese, che si sono svolte principalmente nella città di Praga. Un periodo molto duro, durante il quale ha seguito con estremo rigore il suggerimento del regista di nutristi solo di carne cruda. Ma anche senza rivelare i dettagli, nel corso di questa recente intervista ha ammesso candidamente di aver votato per un differente finale per il remake de Il Corvo. E dalle sue parole, possiamo dedurre che si tratterà invece di un finale aperto, che lasci ovviamente margine per la possibilità di un eventuale sequel.
Molto diversa invece la reazione dell’attore, figlio del leggendario Stellan Skarsgård e fratello di Alexander, indimenticabile vampiro di True Blood, quando si parla di un altro suo film in arrivo: l’atteso Nosferatu di Robert Eggers. «È un po’ come un appuntamento romantico, non so fare un paragone migliore. Ti prendi una cotta per qualcuno e non riesci a pensare ad altro. Mi è capitato davvero poche volte nella vita, ma nel caso di Robert è vero. Mi sono detto: ‘Qualunque cosa faccia questo tizio in futuro, voglio essere parte di quel qualcosa’».
E voi cosa ne pensate? Avete più curiosità di vedere Bill Skarsgård nella parte di Eric Draven ne Il Corvo o in quella del vampiro protagonista del remake del leggendario Nosferatu, firmato nel 1922 da Friedrich Murnau? Fateci sapere la vostra, come sempre, nei commenti.
Foto: Lionsgate
Fonte: Esquire
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