Il destino del protagonista di questo horror del 2014 è il peggiore mai visto in un film
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Il destino del protagonista di questo horror del 2014 è il peggiore mai visto in un film

L'atroce trattamento riservatogli non si limita alla sofferenza fisica ma tocca la perdita totale dell’umanità

Il destino del protagonista di questo horror del 2014 è il peggiore mai visto in un film

L'atroce trattamento riservatogli non si limita alla sofferenza fisica ma tocca la perdita totale dell’umanità

Il poster del film horror Tusk

Il cinema horror ha esplorato innumerevoli forme di terrore, dall’orrore psicologico a quello corporeo, ma pochi film hanno saputo creare un destino tanto angosciante e irreversibile per il proprio protagonista come Tusk di Kevin Smith. Questo horror del 2014, che all’epoca della sua uscita venne accolto con freddezza da pubblico e critica, è oggi considerato un cult per la sua premessa disturbante e per il modo in cui porta il body horror a un livello estremo.

La storia segue Wallace Bryton, un podcaster cinico e arrogante interpretato da Justin Long. Questi si reca in Canada per intervistare un eccentrico anziano, Howard Howe (Michael Parks), che afferma di avere incredibili storie di vita da raccontare. Tuttavia, l’incontro si trasforma presto in un incubo: Wallace viene drogato e imprigionato da Howe, che ha un’ossessione patologica per i trichechi. Il suo scopo non è solo tenerlo prigioniero, ma trasformarlo in un vero e proprio tricheco umano. Attraverso una serie di operazioni brutali e crudeli, Wallace viene privato delle sue gambe, a cui vengono cucite appendici simili a pinne, e viene ricoperto con una pelle creata cucendo insieme parti di corpi umani. Alla fine, la sua capacità di parlare e la sua identità umana vengono completamente cancellate, sostituite dall’identità di un tricheco chiamato “Mr. Tusk”, il compagno che Howe aveva perduto anni prima.

Molti film horror presentano protagonisti destinati a morire in modi atroci o a subire tormenti fisici e psicologici. Tuttavia, Tusk si distingue per l’atrocità del destino del suo protagonista, che non si limita alla sofferenza fisica ma tocca la perdita totale dell’umanità. Nel finale del film, Wallace viene trovato dagli amici che erano alla sua ricerca, tra cui la sua ragazza Ally (Genesis Rodriguez) e il suo migliore amico Teddy (Haley Joel Osment), ma non c’è alcun salvataggio per lui. È ormai irriconoscibile, prigioniero del suo nuovo corpo e incapace di tornare indietro. Nell’ultima, straziante scena, viene lasciato in una sorta di riserva naturale, dove vive come un animale, mangiando pesce crudo e piangendo, consapevole della sua condizione.

Ciò che rende il destino di Wallace così insostenibile è proprio l’irreversibilità della sua trasformazione. Non è solo stato torturato: è stato privato di ogni possibilità di redenzione o ritorno alla normalità. La maggior parte degli horror concede ai protagonisti almeno la possibilità di morire o di lottare fino all’ultimo per una via di fuga, ma Tusk nega tutto questo a Wallace. Egli non muore, non viene salvato e non ottiene vendetta: è condannato a una non-vita, un’esistenza che lo ha reso un essere umano intrappolato in un corpo che non è più suo.

Alla sua uscita, Tusk ricevette recensioni contrastanti. Su Rotten Tomatoes, il film ottenne un modesto 46% di gradimento dalla critica e un ancora più basso 36% dal pubblico. Molti critici lo considerarono un esperimento fallito di Kevin Smith, noto per il suo cinema comico e grottesco, ma nel tempo il film ha acquisito uno status di cult.

Uno dei motivi per cui Tusk è stato rivalutato è l’incredibile interpretazione di Michael Parks nel ruolo di Howard Howe: riesce a rendere il suo personaggio non solo un mostro, ma un uomo con una logica perversa e una fragilità nascosta. Il suo rapporto con Wallace è morboso e tragico, e la sua ossessione per il tricheco che un tempo lo aveva salvato diventa il motore di una delle storie più inquietanti del cinema horror recente.

Lo avete mai visto? Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!

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