«Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre». Sono parole di Ghandi, ma potrebbero dipingere lo spirito di una curiosa cavernicola dalla forza portentosa e dal cuore d’oro, che insieme alla sua famiglia ha stregato i bambini di tutto il mondo e affascinato gli adulti che non hanno mai smesso di sognare con la purezza di un fanciullo.
Stiamo parlando di Hip, l’eroina dell’ultimo nato in casa DreamWorks Animation, I Croods, che dopo aver raccolto oltre 580 milioni di dollari (a fronte di un budget di 135) nelle sale di tutto il mondo la scorsa primavera, approda negli store digitali a partire dal 3 ottobre in Digital HD e sugli scaffali dal 17 ottobre in Blu-ray 3D Deluxe Edition, Blu-ray e dvd distribuito da Twentieth Century Fox Home Entertainment… in attesa del sequel, in arrivo nel 2019.
La ragazza è una neanderthal che scalpita per uscire dal buio della caverna in cui la tiene segregata il padre Grug, in nome della regola delle regole: «Mai smettere di avere paura». Un monito affatto insensato in un mondo dove quasi tutto vuole mangiarti, schiacciarti o infettarti e i vicini sono stati decimati da predatori, glaciazioni e insetti velenosi a causa della loro imprudenza. Ma che ha tarpato le ali a un’intera famiglia, quella dei Croods (il cui cognome deriva da un gioco di parole con l’aggettivo inglese crude, ovvero rozzo, primitivo) appunto, composta oltre che da Grug e Hip, dalla premurosa e paziente mamma Ugga, la bisbetica Nonna e gli altri pargoli del gruppo, ovvero l’imbranato Tonco e l’indomabile piccola Sandy, sguinzagliata come arma segreta nelle battute di caccia. «Una famiglia decisamente unica, ma all’interno della quale ciascuno ricopre in realtà un ruolo iconico» presenta così i suoi eroi il co-regista e co-sceneggiatore Chris Sanders (Lilo & Stitch, Dragon Trainer) con una descrizione che vale soprattutto per i due attori principali del gruppo, Grug e Hip. Il primo «è il tipico patriarca, preoccupato unicamente di provvedere ai suoi cari e di tenerli al sicuro» prosegue Sanders, spalleggiato da Nicolas Cage, che presta in originale la voce al personaggio (in italiano doppiato da Francesco Pannofino) e mette in luce uno dei temi sempreverdi affrontati dal film, ossia lo scontro generazionale: «Grug, come molti padri, fatica a stare al passo con la mentalità dei propri figli». «È spinto dalle migliori intenzioni – aggiunge l’altro autore Kirk DeMicco (Space Chimps – Missione spaziale) – Cerca di fare il suo meglio, ma vive la sua prima vera crisi di mezza età quando si rende conto che l’uomo che fa palpitare il cuore di sua figlia, Guy, ha molte più carte da giocare di quante lui ne abbia mai avute».
Eh già, come oggi, anche nel mondo preistorico gli esemplari maschi che potrebbero allontanare le figlie dal nido sono in cima alla lunga lista dei pericoli per un padre. Specialmente per uno come Grug, che ha bandito idee e pensieri troppo elaborati e si ritrova a competere con un cro-magnon più evoluto, amante delle novità e sempre pronto a esplorare. Il fascinoso Guy risponde esattamente al modello in questione e non è un caso che un tipo così all’avanguardia riesca a imbestialire un maschio alpha del calibro di Grug e, per contro, faccia immediatamente breccia nel cuore di Hip, «una teenager moderna, desiderosa di spiegare le ali e prendere il volo» come evidenzia la sua voce originale, Emma Stone, le cui fattezze sono molto simili.
L’avventura della vita per Hip inizia proprio grazie all’incontro con il nomade Guy in una delle scene più magiche del film: la scoperta del fuoco. Una di quelle esperienze che non si dimenticano e che, anzi, fanno crescere la fame di novità e sapere. Il misterioso essere che l’attira fuori dalla sua caverna, in fondo, non è altri che la luce della conoscenza, che guida i passi di Guy fin dall’infanzia e lo ha proiettato in avanti. […]
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