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Il Festival di Cannes 2023 risponde sull’assenza nel programma di Roman Polanski e Woody Allen

La replica sulla questione è arrivata dal delegato generale del Festival, Thierry Frémaux

Il Festival di Cannes 2023 risponde sull’assenza nel programma di Roman Polanski e Woody Allen

La replica sulla questione è arrivata dal delegato generale del Festival, Thierry Frémaux

Polanski Allen Cannes

Thierry Frémaux, delegato generale del Festival di Cannes dal 2001, in una delle consuete interviste successive all’annuncio del programma dell’evento ha avuto modo di parlare dell’assenza nel programma  di Woody Allen e Roman Polanski, due registi particolarmente controversi nel dibattito pubblico in epoca post – Me Too

Il giornalista Etienne Sorin di Le Figaro gli ha chiesto nel merito: 

L’assenza di Roman Polanski e Woody Allen, cineasti considerati ‘personae non gratae’ negli Stati Uniti, è forse perché Cannes non è un festival francese ma un festival in Francia?.

Sollecitazione alla quale Frémaux ha replicato:

Il film di Polanski non l’abbiamo visto. Woody Allen è un po’ speciale, l’ho visto senza vederlo. Il film non è stato candidato. Sappiamo che se il suo film viene proiettato a Cannes, subentra la polemica, contro il suo film, contro gli altri film.

Riguardo all’anagrafe dei registi presenti in concorso, ha poi aggiunto: 

“Probabilmente non abbiamo mai avuto un simile confronto tra due generazioni. Al di là della mia tenerezza verso i “vecchi” registi, sono loro che detengono ancora il territorio artistico. Abbiamo bisogno anche di questa generazione. Viviamo in un’epoca in cui la profusione di immagini è infinita. I futuri registi devono essere ancorati a una certa storia incarnata da Ken Loach, Wim Wenders o Takeshi Kitano

Foto: Getty (Francois G. Durand/Getty Images; Vera Anderson/WireImage)

Fonte: Le Figaro

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