Chissà se anche gli zombie ascoltano la musica. Meglio ancora: chissà se anche gli zombie si mettono mai a strimpellare. Dev’essere partito da queste domande Alan Goldsher, per scrivere il romanzo Paul Is Undead, che uscirà nelle librerie a giugno. Il non-morto in questione è Paul McCartney, che insieme agli altri membri dei Beatles, dopo essere stato riportato in vita dal già- zombie John Lennon, se ne va in giro per il mondo a tenere concerti per i suoi fan, salvo poi nutrirsi delle loro carni. L’idea è piaciuta talmente a Michael Shamberg e Stacey Shere, produttori della Double Feature (Pulp Fiction, Erin Brokovich), che hanno deciso di acquistare i diritti del libro per farne un film.
Il titolo del romanzo, “Paul è non-morto”, strizza l’occhio alla leggenda metropolitana che ha a lungo accompagnato la carriera di McCartney, secondo la quale il bassista e compositore dei Beatles, deceduto in un incidente stradale nel 1966, sarebbe in seguito stato sostituito da un sosia. Teorie del complotto a parte, il romanzo di Goldsher trasfigura la rivalità tra Beatles e Rolling Stones cucendo addosso a Mick Jagger i panni del più grande cacciatore di zombie dell’Inghilterra, che inseguirà quindi gli “zombie-Beatles”, in fuga perenne da un concerto a un altro. Si ingrossa così il filone di rivisitazione horror inaugurato l’anno scorso da Seth Grahame-Smith con i suoi romanzi: Pride and Prejudice and Zombies (Orgoglio e pregiudizio e zombie), che sarà portato sul grande schermo da Lionsgate, con Natalie Portman (Un bacio romantico, V per vendetta) nei pizzi e merletti della protagonista Elizabeth Bennett, e Abraham Lincoln: Vampire Hunter, di cui Tim Burton (Alice in Wonderland, La fabbrica di cioccolato) e Timur Bekmambetov (Wanted) vogliono realizzare l’adattamento. Ora la domanda più stuzzicante, per Paul Is Undead, è: come verranno fuori le canzoni dei Beatles in chiave zombie? Staremo a sentire…
La cover del libro di Alan Goldsher Paul is Undead