In occasione del lancio del 3D television sets di Samsung, mercoledì sera a Time Square (New York) The Black Eyed Peas si sono esibiti in un concerto (nella foto sotto), che è stato ripreso dalle camere 3D del creatore di Avatar, James Cameron. Durante la serata, il regista ha rilasciato un’intervista a UsaToday sul futuro del 3D, parlando della necessità di una nuova onda per la terza dimensione, che ormai si è affermata con successo al cinema e che sta per invadere anche l’home video.
Il concerto di The Black Eyed Peas a Times Square
Queste le dichiarazioni più importanti rilasciate da Cameron: «Avatar è stato il culmine di un’onda. Io e molti altri registi abbiamo spinto questa tecnologia. Insieme a Jeffrey Katzenberg, CEO DreamWorks Animation, abbiamo combattuto sei anni per far comprendere anche agli esercenti il potenziale del 3D, che infatti si è dimostrato un ottimo investimento. Avatar e Alice in Wonderland hanno aperto la strada (a un pubblico sempre più ampio, ndr)».
Le trasmissioni tv 3D
«Ora arriveranno film 3D uno dopo l’altro. E le aziende che producono i televisori faranno un nuovo passo. Solo che il processo sarà inverso a quello che abbiamo intrapreso per il cinema. Per i film, giravamo e lavoravamo mentre gli schermi e le sale non erano ancora predisposti. Mentre per le tv esisteranno i supporti senza dei contenuti davvero adatti. Questo gap non potrà essere colmato dai film, perché per fare un film ci vuole tempo. Dovrà essere compensato dalle produzioni live, ad esempio (come i concerti, ndr). Tra l’altro i costi di quste produzioni 3D non sarebbero neppure molto dispendiose».
La qualità del 3D al cinema
«Bisogna fare attenzione a quello che proponiamo al pubblico. Se proponi un brutto 3D al cinema, la gente si sente confusa. C’è 3D e 3D… Con Avatar abbiamo fatto una scelta precisa: tutto è stato pensato e girato in 3D e ci vuole tempo… Non le 8 settimane che servono per convertire un film in post-produzione, come è avvenuto per Scontro tra Titani. Inoltre se si intende convertire vecchi film, credo che se ne debba occupare l’autore stesso del film originale. Se si dovesse convertire Terminator, dovrei essere io a farlo… Ad ogni modo credo che la conversione non renda mai giustizia a un film. Non sarebbe come aver firato in 3D. Sarebbe più un 2,8D… Gli spettatori non conoscono la differenza e siamo noi a doverli istruire. Lo stesso dovranno fare le tv, decidendo di mandare in onda contenuti che non facciano sembrare brutti i contenuti 3D. I 3D TV sets che ho potuto vedere mi sembrano di buona qualità. La differenza la faranno i contenuti».
Il falso mito dei” film su misura”
«Ci sono molti miti sul 3D. Uno di essi è che occorrano formati diversi per il cinema e la tv per fare un film. Non è così, non si può fare uno stesso film con un formato per il cinema e uno per la tv».
Le abilità per realizzare un film 3D
«Mauro Fiore ha vinto un Oscar per la fotografia di Avatar. Ha dovuto lavorare in HD e stereoscopia e non l’aveva mai fatto. Ha fatto dei test per una settimana, poi abbiamo girato e lui ha vinto un Oscar. Credo pertanto che l’apprendimento del 3D non sia proibitivo».
Il 3D casalingo non sarà la rovina del cinema
«Non credo che l’arrivo del 3D di qualità a casa sia in conflitto con il cinema. A casa la modalità di visione cambia: hai i commenti, il picture in picture… Al cinema, come autore, pretendo tutta l’attenzione».
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