Il giovane Berlusconi: tutte le volte che il Cavaliere è stato portato al cinema e in tv
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Il giovane Berlusconi: tutte le volte che il Cavaliere è stato portato al cinema e in tv

Oltre alla miniserie di Simone Manetti, numerose opere di fiction e documentari hanno indagato la controversa figura del leader di Mediaset e di Forza Italia. Ecco i titoli da non perdere

Il giovane Berlusconi: tutte le volte che il Cavaliere è stato portato al cinema e in tv

Oltre alla miniserie di Simone Manetti, numerose opere di fiction e documentari hanno indagato la controversa figura del leader di Mediaset e di Forza Italia. Ecco i titoli da non perdere

Berlusconi

Al numero uno della Top Ten Netflix di questa settimana c’è Il giovane Berlusconi, ottimo documentario in tre episodi dedicato all’ascesa del Cavaliere, che all’inizio degli anni ’80 passa efficacemente dal ramo edilizio alla vera e propria invenzione delle prime reti Tv private del belpaese, passando poi all’acquisto del Milan, per approdare infine, dopo la debaclé dell’amico Bettino Craxi, travolto dalle indagini di Mani pulite, alla inaspettata “discesa in campo” e la fulminea vittoria delle elezioni politiche del 1994 con il suo nuovo partito, Forza Italia.

La miniserie diretta da Simone Manetti conquista con un montaggio rapido e avvincente, alternando filmati d’archivio e interviste ai più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi. Ma non si tratta certamente del primo prodotto audiovisivo dedicato a quella che è senza dubbio la figura più controversa nella Storia dell’Italia democratica, capace di mutare radicalmente l’approccio alla politica e dominare i vertici delle Istituzioni per oltre vent’anni.

Tra i primi cineasti a sfidare il Cavaliere all’apice del suo successo politico è stato infatti Nanni Moretti, che, nel 2006 con Il Caimano, firma un ritratto impietoso di Berlusconi, rappresentato in chiave fortemente critica, con un finale che rimanda apertamente alla minaccia di un presidenzialismo di stampo dittatoriale, pronto a minare alle fondamenta la Democrazia in Italia.

Nel 2018 è stato quindi Paolo Sorrentino a rappresentare in chiave più grottesca, ma non per questo meno impietosa, un Silvio Berlusconi ritratto ora anche nella dimensione privata, compresa la pletora di aspiranti giovani star e starlette pronte ad animare le notti d’estate della sua famigerata residenza sarda, Villa Certosa. Loro, presentato al Festival de Cannes, è stato quindi distribuito nelle sale cinematografiche in due parti, Loro 1 e 2, dove il primo capitolo vede dividere il ruolo di protagonista tra Toni Servillo, interprete del Cavaliere e Riccardo Scamarcio nella parte di Sergio Morra, personaggio immaginario che rappresenta la summa di quella variopinta corte di portaborse e galoppini che ha sempre circondato il leader di Forza Italia.

Meno noto, graffiante e fortemente grottesco è poi il film del 2008 Ho ammazzato Berlusconi, diretto da Gianluca Rossi e Daniele Giometto, tratto dal romanzo L’omicidio Berlusconi di Andrea Salieri, una riflessione nera sul potere e la decadenza della scena politica italiana nei primi anni del 2000.

Negli anni d’oro del berlusconismo (in particolare dopo il cosiddetto “editto bulgaro” del 2008, che ha visto l’attacco diretto del Presidente del Consiglio ai giornalisti più critici nei suoi confronti, prontamente epurati da tutte le principali tv nazionali: Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi) molti autori sono scesi in prima linea, realizzando documentari dalla chiara impronta politica e riportando tutti gli scandali e le controversie giudiziarie legate a Berlusconi e le sue aziende, fin dal suo esordio sulla scena imprenditoriale italiana.

Per primo, nel 2003, arriva Citizen Berlusconi (il presidente e la stampa) di Andrea Cairola e Susan Gray, seguito nel 2005 da Quando c’era Silvio – Storia del periodo berlusconiano, diretto da Ruben H. Oliva su soggetto dei giornalisti Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio. Sabina Guzzanti realizza poi due magnifici documentari, che restano come una interessantissima testimonianza diretta del lato più oscuro della politica di Berlusconi: Viva Zapatero! del 2005 e Draquila – L’Italia che trema del 2010.

Del 2011 è invece Silvio Forever di Roberto Faenza e Filippo Macelloni, realizzato su sceneggiatura dei giornalisti Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, già autori del saggio bestseller La casta. Tra i più interessanti documentari che indagano gli anni del berlusconismo vi segnaliamo poi Videocracy – Basta apparire di Erik Gandini (2009), un affresco che non si limita alla sola figura di Berlusconi ma riesce a restituire tutta una serie di personaggi paradigmatici, come Lele Mora e Fabrizio Corona, simbolo e sintesi dei nuovi standard della comunicazione e dei mass media in Italia dopo l’ascesa al potere del Cavaliere. Riguardo poi le accuse di rapporti d’affari tra Berlusconi e la Mafia, nel 2014 Franco Maresco ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia il documentario Belluscone – Una storia siciliana

E voi avete già visto la mini serie documentaria Il giovane Berlusconi su Netflix? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti.

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