Il Festival di Cannes 2024 apre oggi ufficialmente le danze, ma le luci dei riflettori restano tutte puntate sul movimento #MeToo, o meglio la sua costola francese #MoiAussi. E se il Direttore di Cannes Thierry Frèmaux si era già espresso in toni decisamente critici nei confronti di tutte le polemiche che esulano dall’ambito strettamente cinematografico, oggi la Presidente della Giuria Greta Gerwig si schiera invece dalla parte delle proteste: «Credo che le persone della comunità che scelgono di raccontare la propria storia stiano facendo una cosa giusta, ho assistito ad un cambiamento sostanziale nell’industria cinematografica americana e credo sia importante espandere ulteriormente il discorso».

«Tenere aperte le vie della comunicazione può solo indirizzare le cose nella giusta direzione – prosegue la regista di Barbie e Piccole Donne, eletta dalla rivista Times persona dell’anno – Le cose si stanno evolvendo e dobbiamo raggiungere la destinazione insieme. Dobbiamo continuare la discussione e immaginare che cosa vogliamo diventi l’industria cinematografica del futuro. Il movimento #MeToo ad esempio ha favorito l’affermazione della figura dell’intimacy coordinator, una figura fondamentale sul set, esattamente come gli stunt coordinator o i fight coordinator. Costruire sul set un ambiente sicuro è una forma d’arte.»

Domani, 15 maggio il cortometraggio Moi Aussi della regista e attivista Judith Godrèche verrà presentato in anteprima nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes. Nel frattempo, si era diffuso il rumor che la testata francese Mediapart in apertura della kermesse avrebbe sganciato una vera e propria bomba, rivelando i nomi di 10 personalità di spicco del mondo delle spettacolo francese, tra i quali attori, registi e produttori di primo piano, accusati di molestie e violenze di natura sessuale. Al momento, però, la stessa Direttrice di Mediapart ha smentito la notizia. E mentre la polemica continua a infuriare, Greta Gerwig sembra essersi schierata senza se e senza ma dalla parte del movimento #MeToo.

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Foto: Marleen Moise/Getty Images

Fonte: Deadline