Il Padrino, l’epica trilogia diretta da Francis Ford Coppola e basata sull’omonimo romanzo di Mario Puzo, è senza dubbio uno dei progetti cinematografici più importanti di sempre e la sua influenza è ancora tangibile al giorno d’oggi.
In una recente intervista al Washington Post è stato tuttavia lo stesso regista 85enne a svelare un suo particolare rimpianto personale legato alla trilogia. Con Il Padrino Coppola sembra infatti ritenere di aver inaugurato una moderna tendenza del cinema considerata particolarmente divisiva, ovvero la moda dei sequel.
Dopo il successo del primo capitolo nel 1972 con protagonisti Al Pacino e Marlon Brando, la Paramount Pictures si disse interessata a realizzare altri film dedicati alla saga dei Corleone. Coppola avanzò quindi delle richieste che a suo modo di vedere avrebbero dovuto dissuadere lo studio dal portare avanti il progetto, come l’assegnazione del titolo Il Padrino – Parte II ispirato al film muto russo in due parti Ivan il Terribile.
Nonostante la richiesta sia stata considerata folle dagli executive dello studio, il titolo venne accettato e il regista premio Oscar fu incaricato di dirigere quello che oggi chiameremmo “sequel”. Coppola tuttavia non sembra nutrire un bel ricordo di quella scelta:
«In definitiva, sono io lo s***nzo che ha iniziato a mettere i numeri nei titoli dei film. Me ne vergogno molto, e chiedo scusa a tutti quanti.»
Neanche a dirlo, il successo del film portò alla realizzazione de Il Padrino – Parte III, capitolo conclusivo della trilogia. Proprio ad inizio anno, il regista era tornato a parlare dell’esperienza vissuta con lo straordinario successo de Il Padrino affidando il suo pensiero ad un post su Instagram che recitava quanto segue:
“Come ogni giovane aspirante regista, ho sognato un giorno di vincere l’Oscar al Miglior regista e di tenere quella statuetta in mano. Nel 1973, quando fu nominato Il Padrino, sembrava che il mio sogno si sarebbe avverato, perché avevo vinto il premio della Gilda dei Registi e di solito il vincitore di questo premio vince anche l’Oscar. Solo per poche volte questo non si era verificato.
Così, quando sono andato alla cerimonia di premiazione quella sera, e ho visto il successo de Il Padrino con altri premi, mi sono illuso che probabilmente avrei vinto. Confesso che sono rimasto sorpreso quando è stato annunciato il vincitore e che quello non fossi io, ma Bob Fosse per Cabaret. Al momento avevo il cuore spezzato e ricordo il proprietario della Paramount consolandomi venendomi a dire ‘Beh Francis, hai vinto il premio Bank of America!’
Ma riflettendoci sopra, ora devo dirvi la verità: sono contento che abbia vinto Bob Fosse, che sicuramente se lo meritava. Che straordinario talento e che dolce adorabile uomo. Il suo lavoro è monumentale, non solo per Cabaret e poi Lenny ma anche per lo straordinario All That Jazz. Guardando indietro a quel tempo, posso dire onestamente che sono grato di aver perso contro un uomo come Bob Fosse!”
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Foto: Foto: Luca Dammicco / MovieStillsDB
Fonte: The Independent
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