Alejandro González Iñárritu e Christopher Nolan hanno più di qualcosa in comune. Entrambi stranieri a Hollywood (messicano il primo, inglese il secondo), sono finiti col diventare due tra i cineasti più corteggiati dagli Studios. Ma soprattutto ambedue associano alla figura del regista che realizza film per il grande pubblico quella dell’autore puro, un equilibrio quasi miracoloso. Solo che uno rimane fedele a quest’idea attraverso un uso contemplativo dello sguardo: dopo lo stile iperrealista di Amores Perros, Iñárritu è arrivato piano piano a comporre le immagini senza stacchi, fino all’uso estremo del piano sequenza in Birdman e The Revenant. Nolan lo fa introspettivamente, dal profondo della mente: gli inizi cerebrali, con Following e Memento, hanno lasciato il posto a una luminosa quiete interiore che gli ha permesso di volare libero nei labirinti di Interstellar.
E voi cosa amate di più? La sofisticatezza intellettuale di Nolan o l’intraprendenza contemplativa di Inarritu? Per aiutarvi nella scelta, tre punti di forza di ognuno dei due:
AGI: 1) Le sue soluzioni registiche non sono mai banali; 2) Ottiene il massimo dagli attori; 3) Colpisce allo stomaco
CN: 1) Unisce spettacolo e ossessioni; 2) Il suo cinema è spesso un rompicapo; 3) È imprevedibile
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