Il potenziale infinito del fumetto
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Il potenziale infinito del fumetto

Alla scoperta di Emma Wrong per raccontare la capacità di alcuni autori di mettere il loro talento al servizio del lettore

Il potenziale infinito del fumetto

Alla scoperta di Emma Wrong per raccontare la capacità di alcuni autori di mettere il loro talento al servizio del lettore

Un fumetto può essere tante cose contemporaneamente. Può essere un racconto di pura fantasia, un thriller e una testimonianza molesta dei tempi andati; può parlare a tutti oppure scegliersi un suo pubblico, una sua nicchia, a cui rivolgersi. Può essere lunghissimo o brevissimo.

Può giocare con le parole e con le immagini. Può essere muto, nel senso di privo di battute, o può essere pieno di scritte, di precisazioni, fatto di segni più che di forme; avere pagine e pagine piene di frasi, di dialoghi e di monologhi interiori. Emma Wrong di Lorenzo Palloni e di Laura Guglielmo (SaldaPress) è un fumetto con una storia e una protagonista precise, ma che riesce comunque a trasformarsi e a diventare, nel corso della narrazione, altro. Piccola premessa: la Emma del titolo è sulle tracce di Michael, spia senza faccia di cui è perdutamente innamorata. Lo segue in Nevada, all’inizio degli anni Cinquanta, alla vigilia di un test nucleare. Quindi abbiamo una love story, un po’ di giallo, sicuramente una bozza di ricostruzione storica, e un gruppo di personaggi diversi provenienti da tutto il mondo (c’è anche una coppia di italiani), con esperienze e caratteri particolari.

Palloni e Guglielmo partono da qui per costruire il loro fumetto, che è veloce, avvincente, che si prende le sue pause e i suoi silenzi. Ci sono delle doppie pagine, popolate unicamente dai disegni, semplicemente stupende. Lo stile di Guglielmo è dinamico e seducente; gioca con i corpi, con le atmosfere e anche con i colori. La scrittura di Palloni è intelligente e vivace. Non è didascalica, non è asfissiante; fa respirare la storia, le dà spazio, trova il tono e la marcia giusti per accelerare e cambiare genere. Si parte dalla fine, da una delle ultime scene. E poi si va avanti e indietro, si mescolano le memorie, si torna alla violenza, e viene tracciato un quadro più ampio ma ugualmente chiaro. Siamo in piena guerra fredda: chiunque può essere un nemico, un agente sotto copertura; i sorrisi sono lame affilate a cui fare attenzione, e nessuno, fino a prova contraria, è innocente. Questa, dopotutto, è una storia che si divide a metà tra passato e presente, che mette al centro la sua protagonista e che sfrutta la tensione e i continui colpi di scena. Perché, appunto, un fumetto può essere qualsiasi cosa. E la pagina è solo un compromesso fisico, un accordo tacito tra autori e lettori: arriviamo fino a qui, non oltre; ma tra questi due punti c’è un abisso, c’è l’universo, c’è tutta la nostra creatività.

Emma Wrong è un classico e, allo stesso tempo, una novità; contiene lo spirito e la visione, e il talento, di Palloni e Guglielmo, e ogni cosa, anche la più piccola, è al servizio del pubblico. Ha l’obiettivo sacrosanto di intrattenere. E intrattenere, come dice anche Francesco Artibani, autore e sceneggiatore, significa essere in grado «di coinvolgere chi legge, di appassionarlo».

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© SaldaPress

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