Tár, il film che vede Cate Blanchett nel ruolo di una celebre direttrice d’orchestra e compositrice di musica classica, continua ad essere al centro delle polemiche.
La scorsa settimana era emerso il forte risentimento nei confronti del film da parte della celebre direttrice e compositrice Marin Alsop, figura che viene citata esplicitamente nell’opera – ricordiamo, del tutto fittizia – e che, come notato da parecchi addetti ai lavori, mostra una lunga serie di punti in comune con il personaggio di Lydia Tár interpretato da Cate Blanchett.
La rappresentazione della protagonista come una predatrice sessuale, in particolare, è uno dei punti più criticati dalla Alsop, la quale in precedenza aveva espresso parole piuttosto dure e affrante verso la rappresentazione offerta dal film:
«Molti aspetti appena accennati in Tár sembravano allinearsi con la mia vita personale. Ma dopo averlo visto non mi sentivo più preoccupata, mi sentivo offesa su più livelli. Offesa come donna, come direttrice d’orchestra e in quanto lesbica.
Avere l’opportunità di rappresentare una donna in quel ruolo e renderla una predatrice sessuale l’ho trovato straziante. […] Ci sono così tanti uomini – reali e ampiamente documentati – sui quali avrebbe potuto essere basato questo film, ma, invece, in quel ruolo ci piazza una donna dandole tutti gli attributi di quegli uomini. Penso sia una cosa davvero meschina. Presumere che le donne si comportino allo stesso modo degli uomini o diventino isteriche, pazze, folli significa perpetrare qualcosa che abbiamo già visto nel film tantissime volte».
Parole che non hanno lasciato indifferente Cate Blanchett, interprete di Lydia Tár nel film. La star australiana ha espresso il suo punto di vista nel corso di un intervento a BBC Radio 4:
«Ho il massimo rispetto per Marin Alsop. È una vera pioniera in quanto musicista e direttrice d’orchestra. Questo è tuttavia un film molto provocatorio che ha suscitato molte reazioni forti in altrettante persone.
Quello volevamo fare era creare una conversazione vivace sul tema. Quindi non ci sono risposte giuste o sbagliate alle opere d’arte. Non è un film sulla direzione, e penso che le circostanze del personaggio siano del tutto fittizie. Ho guardato così tanti direttori diversi, ma ho anche guardato romanzieri e artisti visivi e musicisti di ogni genere. Non è un film da prendere alla lettera».
La Blanchett entra poi nello specifico ribadendo che la Alsop ha diritto ad avere la sua opinione, non trovandosi tuttavia d’accordo con alcune delle sue affermazioni:
«Ha diritto alla sua opinione, assolutamente. Ma è una riflessione sul potere, e il potere non ha identità di genere. È una meditazione sul potere e sulla natura corruttrice del potere e penso che questo non avvenga necessariamente ed esclusivamente nei circoli culturali. Avrebbe potuto trattarsi benissimo anche di un architetto o del capo di una grande società bancaria.
Non credo che avremmo potuto parlare della natura corruttrice del potere in modo così sfumato come fatto da Todd Field in quanto regista, se ci fosse un maschio al centro del film, questo perché nel caso lo avremmo compreso in modo inequivocabile. Penso che il potere sia una forza corruttrice, non importa quale genere coinvolga. Penso sia una cosa che riguardi tutti noi».
Tár è stato scritto e diretto da Todd Field e vede Cate Blanchett nel ruolo della protagonista omonima Lydia Tár. Il film è stato presentato nel corso dell’ultimo Festival del Cinema di Venezia dove ha ricevuto reazioni entusiastiche.
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Foto: MovieStillsDB
Fonte: TheIndipendent
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